vercelli-biella
di Francesca Siciliano
21 Febbraio 2022 15:54
Un problema globale che si può riversare territorialmente sotto più aspetti: ambientale, economico, gestionale e sociale. A partire dall’anomalia climatica e dal riscaldamento globale abbiamo sviluppato un’inchiesta. In questo articolo trattiamo le ricadute per la filiera del riso, parleremo di agricoltura e di allevamento, per poi trattare il problema delle condizioni e della gestione degli acquedotti.
In Piemonte non è piovuto per 60 giorni consecutivi e le ultime precipitazioni non sono state sufficienti a colmare il gap idrico. E se la situazione dovesse perdurare per ancora molto tempo potrebbe comportare dei problemi per l’agricoltura e per la filiera del riso. "Ma per fortuna– dichiarano il presidente di Confagricoltura Benedetto Coppo e il direttore Fabrizio Filiberti - siamo ancora in fase lontana dall’utilizzo delle acque per l’irrigazione. Anche se certamente, da parte nostra e dalle associazioni d’irrigazione, un po’ di apprensione c’è visto che le montagne sono poco bianche. Siamo preoccupati, ma non ancora in allarme". Comunque, se non dovessero esserci precipitazioni «sui lavori preparatori primaverili di aratura non ci sarebbero molti problemi, ma se più avanti non dovesse accumularsi neve ci saranno» affermano Coppo e Filiberti.
In un periodo di siccità non si possono applicare molte soluzioni: "Sicuramente la stragrande maggioranza degli agricoltori, avendo i terreni asciutti, procederà a una semina interrata– evidenziano il presidente e il direttore - ma il problema dell’acqua non si può risolvere. Noi non abbiamo la possibilità di invasarla a mone, va utilizzata quando sta scorrendo nei nostri fiumi e nei nostri canali. Ad ogni modo una pioggia importante, ad aprile, risolverebbe i problemi e si ritornerebbe a seminare in acqua. Ancora siamo speranzosi".
La distinzione tra i due tipi di semina è importante: "Quella tradizionale – spiegano Coppo e Filiberti – si fa in acqua. Con questo metodo si svolgono i lavori preparatori delle risaie e si diserba. Poi si sommergono le risaie e si fa la cosiddetta semina “a spaglio”: i semi vengono distribuiti direttamente in acqua. Per quanto riguarda la semina interrata, invece, si applica su un terreno asciutto con una macchina che interra il seme. Quando l’ultimo germoglia e cresce la pianta si procede alla sommersione".
Per leggere il primo articolo: https://lasesia.vercelli.it/regione/2022/02/07/news/in-tutto-il-piemonte-non-piove-da-60-giorni-109963/
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