cerca

Amministrazione penitenziaria

"Alfredo Cospito non deve morire"

L'appello al Ministero della Giustizia

Prigione sbarre

Gentile direttore,
                       L’anarchico Alfredo Cospito è ad un passo dalla morte nel carcere di Bancali (SS) a seguito di uno sciopero della fame che si protrae da oltre 80 giorni. Cospito è in carcere da oltre 10 anni, il 4 maggio 2022 è stato sottoposto al regime del 421 bis – regime carcerario molto duro, che prevede tra l’altro l’esclusione di ogni possibilità di corrispondenza, diminuzione dell’aria a 2 ore trascorse in un cubicolo di cemento di pochi metri quadrati, riduzione della socialità ad una sola ora al giorno in una saletta con 3 detenuti. Per protestare contro l’applicazione di tale regime e contro l’ergastolo ostativo, il 20 ottobre scorso Cospito ha iniziato uno sciopero della fame che si protrae tuttora con perdita di 35 chilogrammi di peso e preoccupante calo di potassio. La situazione si ogni giorno più grave. Non intende sospendere lo sciopero dichiarando “Continuerò il mio sciopero della fame per l’abolizione del 41 bis e dell’ergastolo ostativo fino all’ultimo mio respiro”. E’ questa una scelta esistenziale drammatica che interpella le coscienze e le intelligenze di tutti.  Questa protesta estrema segnala molte anomalie, specifiche e generali: la frequente sproporzione tra i fatti commessi e le pene inflitte; il senso del regime del 41 bis; la legittimità dell’ergastolo ostativo. Cospito rischia seriamente di morire: può essere questione di settimane o giorni. E l’urgenza è quella di salvare una vita e di non rendersi corresponsabili, anche con il silenzio, di una morte evitabile.

Per questo motivo è stato predisposto in appello indirizzato all’Amministrazione penitenziaria, al Ministro della Giustizia ed al Governo affinchè facciano un gesto di umanità e di coraggio. Le possibilità di soluzione esistono, a cominciare dalla revoca nei suoi confronti del regime del 41 bis.

Tra i primi firmatari dell’appello cito, tra gli altri: don Luigi CIOTTI (Libera e Gruppo Abele) , GHERARDO Colombo (Già MAGISTRATO), Giovanni Maria FLICK, Elisabetta GRANDE (UPO), Domenico GALLO (Magistrato), Massimo CACCIARI (FILOSOFO) , e poi  Alex ZANOTELLI,  Ugo ZAMBURRU, Gianno TOGNOLI, Armando SORRENTINO, Moni OVADIA, Tommaso MONTANARI, Gian Giacomo  MIGONE, Angela DOGLIOTTI, Daniela DIOGUARDI, Valentina PAZE’, Giovanni PALOMBARINI, Silvia BELFORTE, Alessandra ALGOSTINO, Ezio BERTOK, Amedeo COTTINO  ecc.

Clicca qui per aderire all'appello.

Claudio FECCHIO

 

Commenti

Condividi le tue opinioni su La Sesia

Caratteri rimanenti: 1500