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Conviviale

Soroptimist Club Vercelli: una serata per parlare di violenza di genere

Ospiti Alessandra Pitaro, responsabile del Centro EOS, la referente Paola Arlone e l'avvocato Francesca Orrù

Soroptimist club Vercelli

La serata conviviale del Soroptimist Club di Vercelli di mercoledì 26 novembre non poteva non essere dedicata al tema del contrasto alla violenza di genere, uno dei punti forti della mission del Club, che da anni nel periodo tra il 25 novembre (Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne) e il 10 dicembre (anniversario della Dichiarazione Universale dei diritti umani e celebrato come Soroptimist Day) organizza iniziative ed eventi per sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso la campagna Orange the World.

Anche quest’anno è prevista la vendita delle clementine (6 e 9 dicembre), in collaborazione con Confagricoltura Donna e, a livello locale, con Donne&Riso, con la finalità di sostenere i progetti del Centro Antiviolenza EOS del Comune di Vercelli; nella giornata del 25 novembre sono stati illuminati con il colore arancione il Municipio, la Questura e la panchina letteraria collocata nel marzo scorso nei giardini del Municipio e sulla quale l’autrice Lorena Fonsato ha sistemato dei post-it a formare il numero 89, come le donne vittime di violenza nel 2025.

In questo ricco programma, la presidente del Club, Patrizia Longo, ha voluto destinare la serata alla riflessione, a partire dalle analisi della dottoressa Alessandra Pitaro, responsabile del Centro EOS  (accompagnata dalla referente, dottoressa Paola Arlone), che ha descritto gli interventi di accoglienza, ascolto, sostegno materiale e psicologico, protezione delle donne vittime di violenza e le attività di prevenzione e informazione, tra le quali è stato ricordato il progetto soroptimista “Sentinelle nelle professioni”, che ha avuto un ampio successo anche a Vercelli.

L’avvocato Francesca Orrù, nel suo ruolo di componente della Camera Penale di Vercelli, ha presentato gli strumenti legali a disposizione delle vittime di violenza di genere  che denunciano il reato (a Vercelli ogni anno si registrano in media ottanta casi di esposto alle autorità competenti) e ha sottolineato l’importanza della formazione e della rieducazione svolta nei CUAV  (Centri per gli uomini autori di violenza), orientate ad un cambio culturale che è l’antidoto più efficace per una società di parità e rispetto reciproco.

 

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