Ivrea
30 Novembre 2025 09:05
Il treno che ha travolto gli operai
A Ivrea verrà realizzata una maxi aula, da 500mila euro, per il processo sul disastro di Brandizzo.
La Regione ha infatti approvato un contributo straordinario, che passerà al vaglio della Commissione Bilancio e poi del Consiglio, a cui si aggiungerà il sostegno del ministero della Giustizia.
Un intervento ritenuto da più parti indispensabile in quanto le aule attuali non possono ospitare il processo sul disastro di Brandizzo, con 24 indagati, una trentina di parti offese, relativi avvocati, e una mole imponente di documenti, garantendo anche sicurezza, ingressi separati e controlli.
A quanto pare, la struttura sorgerà nel Meeting Point di piazza Mascagni, già sede degli archivi del tribunale e della procura.
Anche la Regione sta valutando di costituirsi parte civile al processo per la strage di Brandizzo. Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore agli Affari legali Gian Luca Vignale lo hanno comunicato al Consiglio. “La Regione Piemonte, in coerenza con le proprie funzioni istituzionali di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, intende, in analogia a quanto già fatto in passato nei processi Thyssen, Eternit e funivia del Mottarone, costituirsi nel futuro processo - dichiarano Cirio e Vignale - Tale scelta risponde all’esigenza non solo di affermare la vicinanza di questa Amministrazione alle famiglie delle vittime e alla comunità colpita, ma anche di ribadire con fermezza il ruolo attivo della Regione nella prevenzione e nel contrasto degli infortuni sul lavoro, che costituiscono un fenomeno drammatico e inaccettabile”.
Mercoledì 30 agosto 2023. Ore 23.47. Un treno con i vagoni vuoti, da portare in riparazione a Torino, uccide cinque dipendenti della Sigifer di Borgo Vercelli: Kevin Laganà, 22 anni e Giuseppe Saverio Lombardo, 52, residenti a Vercelli; Michael Zanera, 34 anni di Borgo Vercelli; Giuseppe Aversa, 49 anni, residente a Borgo d’Ale; e Giuseppe Sorvillo, 43 anni, che abitava a Brandizzo.
È appurato che in quel momento gli operai non dovessero essere al lavoro sui binari (dovevano sostituire alcuni metri di rotaie). Per dare il via all’intervento di riparazione, Antonio Massa, 46 anni, responsabile di Rfi sulla linea, deve ricevere l'autorizzazione dalla centrale di Chivasso per poi stendere un fonogramma. Ma quell’autorizzazione non arriva: anzi, viene negata per ben tre volte dalla funzionaria Vincenza Repaci della centrale di Chivasso. Però gli operai scendono comunque tra i binari e il treno, che treno viaggiava a 160 chilometri all'ora, li travolge in pieno.
Si salva Antonio Massa - è la “scorta”, così viene chiamata fra gli operai la sua figura professionale; e si salva Andrea Girardin Gibin, 53 anni, caposquadra della Sigifer, anche lui residente a Borgo Vercelli: quella notte ha visto un bagliore ed è riuscito a lanciarsi di lato, evitando di essere investito dal treno che viaggiava a oltre 100 chilometri orari.
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