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Buone pratiche

Funghi: i pericoli e le raccomandazioni

Operativo il Centro di controllo micologico dell’Asl Vercelli. I casi del 2024

Funghi

Nel corso del 2024, 25 utenti privati si sono presentati al Centro di controllo micologico dell’Asl Vercelli portando i funghi raccolti o a loro regalati, per un totale di 44 gruppi di funghi da visionare.

“In 25 circostanze si è trattato di funghi commestibili o a commestibilità condizionata in buono stato che sono stati resi per il consumo, in 15 circostanze si è trattato di specie commestibili ma in cattivo stato tali da essere trattenuti come non commestibili e, in quattro circostanze, sono stati individuati funghi tossici”. Sono i dati sull'attività dell'Ispettorato micologico (che fa capo alla struttura semplice dipartimentale Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione – Sian) dell’Asl Vc.

“Si sono però rese necessarie – proseguono dall’Ispettorato micologico - cinque consulenze ai Pronto soccorso per casi di intossicazione che hanno coinvolto 6 persone non sempre per consumo di funghi tossici, ma anche di funghi commestibili consumati in modo non corretto (ad esempio crudi o in alterato stato di conservazione)”.

Il controllo, totalmente gratuito, viene effettuato da micologi dell’Ispettorato micologico dell’Asl dal lunedì al venerdì in orario di servizio su appuntamento telefonando ai seguenti numeri: Sede di Vercelli – largo Giusti 13: 335 1793034 – 3281503482; Sede di Borgosesia – via Ilorini Mo 20: 328 1503596.

Dall’Ispettorato arrivano i consigli sulle “buone pratiche” per ridurre i pericoli derivanti dalla raccolta e dal consumo di funghi: "Non abbandonare mai i dubbi, a volte un dubbio può fare la differenza; raccogliere solo funghi di cui si è assolutamente certi della commestibilità e, nel dubbio, fare ispezionare il proprio raccolto  negli ispettorati micologici dell’Asl – viene raccomandato - Non fidarsi di un riconoscimento effettuato tramite un libro o addirittura una app: specie commestibili e specie velenose possono essere molto simili; non consumare funghi in quantità abbondanti o in pasti ravvicinati e se si è affetti da problemi epatici, nefrologici o gastroenterici".

Proseguono dall’Asl: "Donne in gravidanza, anziani e bambini piccoli dovrebbero astenersi dal consumare funghi raccolti non controllati: in caso di trattamenti invasivi in queste categorie possono risultare particolarmente rischiosi da effettuare e, infine, indipendentemente dall’intensità e dalla durata e da quando si manifestano i sintomi (subito o peggio dopo alcune ore) se dopo aver mangiato funghi si sta male bisogna sempre recarsi al Pronto soccorso, portando i resti di pulizia dei funghi e i resti del pasto".

Ma i pericoli iniziano ben prima di consumare i funghi, "e per questo se si va a raccoglierli bisogna indossare un buon paio di scarponi evitando scarpe da ginnastica e soprattutto stivali di gomma – viene evidenziato dell’Ispettorato - Evitare le escursioni solitarie e comunicare sempre le zone in cui si decide di andare, non uscire mai senza un piccolo kit di pronto soccorso, un coltello multiuso, una giacca impermeabile, un telo termico, una pila e soprattutto cibo e bevande".

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