escursioni
23 Luglio 2025 14:48
Visita guidata all’Istituto “Angelo Mosso”, situato ai 2.901 metri del Col d’Olen, nel gruppo del Monte Rosa, a cura del Club Alpino di Vercelli, effettuata domenica 6 luglio, con il bravissimo docente universitario Prof. Michele Freppaz e l’esperto socio Cai Architetto Boschetti. Il gruppo di partecipanti, accompagnati da Chiara Monopoli, Presidente Cai Vercelli, dopo il tragitto in funivia da Alagna, raggiunge l’ Istituto a piedi, con una breve passeggiata di 15 minuti, un dislivello di 80 m. circa, adatta a tutti. Chi era Angelo Mosso? Nato a Torino nel 1846, conclusi gli studi medici, iniziò l’attività di ricercatore all’estero e insegnò Fisiologia all’Università di Torino dal 1879 al 1910: conosciuto a livello internazionale per i suoi studi di alta quota, pubblicati nel 1897 ne “ La fisiologia dell’uomo sulle Alpi”, propose il Progetto di fondazione dell’Istituto, realizzato con i contributi del Ministero della Pubblica Istruzione, del Club Alpino Italiano, del Re, di varie personalità del mondo politico ed economico italiano e con finanziamenti di Germania, Austria, Francia, Svizzera, Belgio ,Olanda, Inghilterra e Stati Uniti. Inaugurato il 27 agosto 1907, allora raggiungibile solo a piedi dai due fondovalle, alla presenza della Regina Margherita, fin da subito intitolato a lui stesso, su proposta internazionale, poco prima che Mosso lasciasse questa vita nel 1910. Dalla sua fondazione l’Istituto svolse ricerche di fisiologia ad alta quota, ad es. nel 1918 gli studi servirono per la scelta di candidati per l’aviazione militare, di biologia, di botanica, di fisica terrestre, di meteorologia alpina e glaciologia, a supporto dell’Osservatorio della Capanna Regina Margherita: nel 1927, sotto la Direzione del gressonaro Umberto Monterin, i dati degli Osservatori Geofisici del M. Rosa, alcuni ancora attuali, rilevati con la collaborazione degli Alpini, vennero utilizzati dall’Ufficio Centrale di Meteorologia di Roma, che ne conservò l’interesse fino agli anni’60. Nel 1931, l’Istituto divenne proprietà dell’Università di Torino, accogliendo personalità del mondo scientifico italiano e straniero, pubblicando gli Atti dei lavori compiuti che, negli anni’50, culminarono nella preparazione scientifica della spedizione italiana al K2. Dalla seconda Guerra Mondiale l’attività dell’Istituto rallentò, riprendendo negli anni ‘80-90, fino all’incendio, causato da un fulmine, nel 2000, che lo distrusse quasi completamente. Oggi l’Istituto Mosso si trova in una zona ad alto impatto turistico, poiché si raggiunge in telecabina anche da Staffal di Gressonney - La Trinitè, è quindi patrimonio importante per due vallate. L’Università di Torino ha promosso un progetto polivalente di rinascita dell’Istituto, declinando obiettivi accademici di ricerca, quali la ricerca biomedica, i rischi naturali in ambiente alpino, qualità della neve e suoli in ambienti alpini, stato ed evoluzione dei ghiacciai sul Rosa, flora alpina ad alta quota, meteorologia (avvalendosi della stazione meteo realizzata in collaborazione con il servizio dell’Esercito Meteomont), e fruizione museale a prevalente uso turistico, in rete con i Musei cantonali del Vallese svizzero, in collaborazione con gli altri musei del territorio, in una struttura aperta al pubblico sia d’estate che nei periodi invernali di funzionamento degli impianti di risalita.
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