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Pro Vercelli

«La Pro nel cuore e la B... Ora sono solo spettatore»

Massimo Secondo racconta le emozioni della sua presidenza

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Il saluto da presidente Secondo ai tifosi dopo la promozione del giugno 2014

«Il mio ruolo nel calcio oggi è da spettatore, nulla più. Il mio auspicio alla nuova proprietà Bridge Football Group è di disputare una bella stagione. Ero e resto tifoso della Pro Vercelli». A parlare è Massimo Secondo, presidente della Pro dal 2010 al 2020.

Massimo Secondo

Gira voce che lei potrebbe tornare alla Pro nel settore giovanile...
No, ho chiuso la mia esperienza da presidente a Vercelli e non penso di tornare nel calcio. E le minestre riscaldate mi convincono poco. Oggi alla Pro c’è una nuova proprietà, non la conosco, ma si è presentata bene, ha pagato i debiti e ha iscritto la squadra, e per me vuol dire tanto.

Ma è vero che lei è in società nella Biellese?
E’ una leggenda. No, non sono in società, faccio solo lo spettatore. Ogni tanto vado a vedere le partite, per comodità, avendo anche una casa nel biellese, e ho amici come Varini, Cagliano, che hanno lavorato con me alla Pro Vercelli, e Prina, con me al Belvedere, e sono contento per la loro promozione in Serie D. Ma finisce lì. Faccio da spettatore, nulla più. Ho fatto il presidente alla Pro Vercelli per una serie di ragioni, in primis perché non scomparisse, ma terminata quell’esperienza, è terminato il mio impegno nel calcio. Voglio bene al Trino, dove avevo un grande amico come Gian Mario Demaria, e alla Biellese, dove ho amici.

Quale è stata la sua più grande soddisfazione da presidente?
Quella di aver avuto un bilancio sano, di aver rispettato le regole economiche. Erano i punti fermi, poi si passava ai giocatori. Alessandria e Novara arrivarono in B e A, poi saltarono, noi siamo saliti due volte in B, ci siamo rimasti qualche anno e abbiamo lasciato un bilancio sano.

Come rivive le due promozioni in B?
Sono tra i ricordi più belli della mia presidenza. Furono differenti. La prima volta abbastanza inattesa, la seconda avevamo perso il campionato di un punto dall’Entella, meritavamo la B. Le metto a pari merito. Certamente mi resta impressa la partita d’andata dei play off col Taranto, della prima promozione, fu una delle maggiori soddisfazioni.

Ha un momento più bello che ricorda con piacere?
La stagione 2019-2020. Avevamo un budget più ridotto del solito, la novità di mister Alberto Gilardino, un grande uomo che merita successi, e saremmo potuti arrivare ai play off, ma ci fu il Covid-19.

Quali sono stati i momenti più brutti?
La prima retrocessione dalla B: ci eravamo arrivati troppo rapidamente e non ci capimmo molto. E l’eliminazione ai play off 2018-2019 con la Carrarese, una partita dominata e persa nel finale.

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