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La protesta

Vercelli: manifestazione contro l'allevamento intensivo di galline ad Arborio

Appuntamento domenica in piazza Cavour. Intanto prende posizione anche Isde

Arborio allevamento intensivo galline

Il capannone sede dell'allevamento intensivo di galline nel territorio comunale di Arborio

Domenica 29 giugno, alle 16, in piazza Cavour a Vercelli si terrà la manifestazione organizzata dal Comitato Riso contro l’allevamento intensivo di galline ad Arborio.

Il Comitato intende bloccarne la costruzione con ogni mezzo: raccolta firme, manifestazioni e azione legale. Queste iniziative verranno illustrate anche in città proprio domenica.

Intanto fa sentire la propria voce sul caso anche il Consiglio direttivo della sezione vercellese dell’Isde, l’Associazione medici per l’ambiente (di seguito il comunicato).

Apprendiamo con viva e crescente preoccupazione l’intenzione di realizzare un nuovo allevamento intensivo di galline ovaiole nel territorio del Comune di Arborio. Questa iniziativa, seppure motivata da potenziali benefici economici, rischia di comportare conseguenze ambientali e sanitarie di notevole entità, minacciando la qualità della vita dei residenti locali.

In primo luogo il nuovo insediamento rischierebbe di incrementare significativamente le emissioni di ammoniaca, che, combinata con ossidi di azoto e zolfo, è precursore di particelle fini (PM.). Già ora il settore zootecnico nazionale è responsabile di oltre due terzi delle emissioni di ammoniaca, con una quota superiore al 17 % delle emissioni totali di PM.dovute agli allevamenti in Italia, percentuale che in Pianura Padana arriva fino all’88 % in Lombardia. Questo si traduce in un’aria più inquinata, soprattutto nei periodi freddi, con gravi ripercussioni sanitarie: nel 2021 il PM.ha causato oltre 46 800 morti premature solo in Italia.

La gestione dei reflui avicoli rappresenta un altro rischio ecologico rilevante. Le deiezioni, ricche di azoto, fosforo, metalli pesanti e residui farmaceutici, possono penetrare le falde e i corsi d’acqua, provocando eutrofizzazione, proliferazione di alghe nocive, morie di fauna acquatica e contaminazione della risorsa idrica. Inoltre, gli eventuali carichi non trattati di liquami ed effluenti possono inquinare pesantemente il suolo e l’acqua nelle aree limitrofe.

Oltre all’impatto ambientale diretto, la concentrazione di animali in spazi limitati facilita la diffusione di malattie zoonotiche, quali influenza aviaria, Salmonella e Campylobacter, spesso più frequenti negli allevamenti, con la formazione di ceppi batterici resistenti, con ricadute anche sulla salute umana e aumento di infezioni difficili da curare negli animali.

Ad affiancare questi rischi vi sono quelli legati alla qualità della vita degli abitanti: cattivi odori persistenti, aumento di polveri e irritazioni respiratorie quali asma o bronchiti croniche, impatti psicologici dovuti alla convivenza con odori nauseabondi. Non da ultimo il maggiore traffico pesante per il trasporto di animali, mangimi e rifiuti agro-zootecnici peggiora ulteriormente la qualità dell’aria e la vivibilità delle vie comunali.

Sul piano climatico, l’allevamento intensivo contribuisce in modo rilevante all’emissione di gas serra: metano, ossido nitroso e COderivano non solo dalla gestione degli animali e dei reflui, ma anche dalla produzione dei mangimi, legando l’attività all’impatto ambientale globale, deforestazione inclusa.

Tenendo conto di queste evidenze, Isde Vercelli ritiene fondamentale procedere con cautela e rigore. È indispensabile:

  • istituire una valutazione di impatto ambientale completa e trasparente;
  • predisporre monitoraggi costanti di qualità dell’aria, acque e suolo;
  • garantire misure preventive per la gestione dei reflui e delle emissioni diffuse;
  • avviare un dialogo aperto e partecipato con i cittadini di Arborio.

In alternativa, si deve considerare un modello produttivo più sostenibile: l’allevamento biologico o all’aperto, dimostratosi efficace nel ridurre polveri e ammoniaca migliorando condizioni igienico-sanitarie ed etiche, sebbene con costi produttivi più elevati. Tuttavia, questa scelta rappresenterebbe un investimento sulla salute ambientale e sul futuro della comunità.

Isde Vercelli invita le autorità comunali, sanitarie e ambientali, insieme ai cittadini, a riflettere su questi fattori prima di autorizzare qualsiasi approccio intensivo. La tutela della salute pubblica e dell’ambiente deve restare una priorità irrinunciabile.

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