Vercelli
di Andrea Giardina
1 Maggio 2025 20:19
“Bisogna agire sulla qualità della nuova occupazione, fatta in maggioranza di tipologie contrattuali deboli e precarie che, spesso, si accompagnano a salari da fame e mancanza di diritti. In Piemonte solo il 25% dei rapporti di lavoro attivati nel 2024 sono stati a tempo indeterminato”: è una riflessione di Francesco Lo Grasso, segretario UIL Piemonte, relatore ufficiale della cerimonia del primo maggio 2025 a Vercelli.
“Siamo molto preoccupati per l’aumento della povertà – ha proseguito – per il lavoro che non garantisce redditi sufficienti a mantenere un tenore di vita accettabile, per gli effetti dell’inflazione che, negli ultimi anni, ha eroso del 17% il potere d’acquisto dei salari e delle pensioni”. Nella cornice di piazza Zumaglini, i rappresentanti sindacali delle sigle Cgil, Cisl e Uil, hanno celebrato il primo maggio 2025, facendo sentire la loro voce sui temi fondamentali del mondo del lavoro. Sono intervenuti il sindaco Roberto Scheda, Walter Bossoni, segretario CGIL, i delegati sindacali Valeria Caruso (Cgil), Stefania Carion (Cisl) e Antimo Pedata, delegato sindacale dell’Asl locale (Uil). Il comizio è stato coordinato da Carlo Rivellino (Cisl), mentre il corteo, che da Corso Garibaldi ha raggiunto piazza Zumaglini, è stato accompagnato dalla Banda musicale “Luigi Arditi” di Crescentino.
Il sindaco Roberto Scheda ha esortato ad avere fiducia nel futuro e nello stesso tempo a rafforzare il sistema della formazione continua: “Le tecnologie avanzano in modo rapido e, spesso, sentiamo la paura di non essere all’altezza, di non saperci adattare. Vorrei dirvi con fermezza: Non abbiate paura delle nuove tecnologie. Sono lo strumento potente che, se usato correttamente, può aiutarci a migliorare il nostro lavoro e a favorire la creatività. Possiamo utilizzare la tecnologia per creare opportunità, non solo per noi stessi, ma anche per le generazioni future perché sono loro il nostro tesoro da proteggere”.
Per Stefania Carion, le grandi questioni internazionali influenzano la nostra economia, ma “Credo fortemente nel potere della contrattazione e del dialogo con le Istituzioni, affinché si possano raggiungere obiettivi migliorativi e si possa dare aiuto e dignità a chi ne ha bisogno”. Poi ha rivolto un pensiero ai giovani, “all’importanza che rivestono nel mondo del lavoro e che, con il loro fervore,dovrebbero essere la miccia che innesca il motore trainante della produttività e del progresso sociale”.
“La sicurezza sul lavoro non è una gentile concessione, è un diritto!”. Così Valeria Caruso nel suo intervento ha sottolineato una piaga ancora aperta: “Ogni volta che un lavoratore muore o si infortuna sul posto di lavoro, non è una fatalità”. Ma sicurezza significa anche stabilità e certezza del posto di lavoro per ogni lavoratore: “Il significato di lavoro sicuro vuole dire anche avere un lavoro certo e che mi dia sicurezza di un futuro, - ha proseguito -per me e la mia famiglia”. Nelle conclusioni la delegata Cgil ha manifestato solidarietà per i lavoratori della Sacal, evidenziandone le criticità attuali.
Per Antimo Pedata,delegato sindacale dell’Asl locale (Uil),“Le sfide e le opportunità che abbiamo davanti sono molte e le potremo affrontare con la partecipazione responsabile, mettendo al centro la persona come soggetto e non come oggetto dell’agenda sindacale, politica o istituzionale. Solo insieme costruiremo un futuro migliore”. Infine,ha postol’accento sulle questioni salariali che sono fondamentali per “la riduzione delle disuguaglianze e per un equo godimento dei frutti offerti dall’innovazione e del progresso”.
Walter Bossoni ha concluso gli interventi esponendo alcuni dati riguardanti il mercato del lavoro vercellese, con alcune considerazioni: “Di fronte a questa situazione, in cui è evidente che il mercato del lavoro vercellese sta attraversando una fase critica, la precarietà, mi viene da dire, è dilagante e la difficoltà di un lavoro stabile e qualificato, insieme all'incertezza del settore industriale, richiede interventi cogenti e mirati”. Sul tema della sicurezza ha dichiarato che: “Siamo quioggi, primo maggio, per denunciare, per pretendere e anche per lottare, perché ogni lavoratore ha diritto ad un lavoro degno e di tornare a casa sano e salvo dopo una giornata di lavoro”.
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