vercelli
3 Marzo 2025 14:42
Le auto storiche e il giornalismo: due mondi che si sono incrociati - con passione - nella vita del vercellese Fulvio Zucco, caporedattore di Ruoteclassiche. Proprio lui è stato ospite di una conviviale del Rotary Sant'Andrea durante la quale ha presentato una relazione avente uno scopo ben preciso, ovvero quello di rispondere a una domanda:"Come nasce un servizio giornalistico su un'auto storica?”. Ma prima di fornire la risposta, il presidente del Rotary Roberto Isola ha presentato il curriculum del giornalista. Fulvio Zucco, conseguita la Maturità Scientifica, si è iscritto all’Istituto Superiore di Scienze Automobilistiche di Modena, ad indirizzo Automotive Design e dopo alcuni anni da disegnatore di auto, è stato assunto a “Quattroruote”. Qui si è occupato delle illustrazioni dei modelli che stavano per uscire sul mercato. Ad oggi, con una carriera trentennale nel giornalismo automobilistico, è caporedattore di Ruoteclassiche.
Poi la risposta vera e propriaalla domanda "Come vengono individuate le auto da pubblicare?" : “Innanzitutto si considerano gli anniversari – ha detto Zucco – Quest’anno non si può non parlare della Citroën DS che compie 70 anni, del 50° anniversario della Ferrari 308 e della Fiat 600 che festeggia 70 anni”. Un altro criterio di scelta è quello legato agli eventi eccezionali: “Per esempio – ha spiegato Zucco – quando ritorna in Italia un’auto importantissima che ha vinto corse di particolare rilevanza. Ma anche quando vengono restaurati o riscoperti esemplari unici”. Ma non solo. A ricoprire un fondamentale spazio nelle pagine della rivista sono anche le segnalazioni dei lettori: “Alcuni offrono la loro macchina per fare il servizio – ha proseguito Zucco – Tante volte si tratta di un modello che cerchiamo invano nei musei e che poi riscopriamo dal privato”. Ovviamente è necessario verificare che il modello dell’auto sia rispondente all’originale: a supporto viene utilizzato l’archivio della testata madre Quattroruote che pubblica (ininterrottamente) dal 1956 e quello della progenitrice L’Auto Italiana dal 1919. Zucco ha inoltre raccontato del circuito privato, ovvero dell’Autodromo di Vairano in Provincia di Pavia di proprietà dell’Editoriale Domus, editore di Quattroruote e di Ruoteclassiche: “È a nostra disposizione per fare i servizi in sicurezza e per non rischiare su strada aperta” ha dichiarato. Altra curiosità svelata è stata in merito alle immagini pubblicate: “Abbiamo un furgone attrezzato per i fotografi da dove, opportunamente ancorati, possono fare le riprese”. Infine, Zucco ha ricordato e ha sottolineato una delle regole deontologiche fondamentali della professione: “Verificare sempre tutto e mai fidarsi della memoria”. Al termine dell’intervento di Zucco sono state molte le domande generate dalle curiosità dei soci del Rotary Sant’Andrea; si è inoltre parlato dell’interesse che i veicoli storici suscitano sul mercato, anche tra le nuove generazioni. Alla serata erano presenti il Presidente del Rotary Vercelli Luca Migliau, il Past President del Rotaract Sant’Andrea Federico Pizzamiglio e numerosi appassionati vercellesi di auto storiche.
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