Vercelli
di Andrea Giardina
26 Gennaio 2025 14:04
“Voi alpini siete da sempre i testimoni ed i custodi di un glorioso passato, in cui spesso siete stati chiamati a dare un terribile tributo di sangue, ed è proprio con la stele che verrà inaugurata che la città di Vercelli ricorderà con orgoglio le sei Medaglie d’Oro al valor militare”: sono le parole del Prefetto Lucio Parente inviate in occasione della “Giornata della Memoria e del Sacrificio Alpino” agli alpini vercellesi che, domenica 26 gennaio hanno ‘svelato’ un monumento commemorativo dei sei valorosi ufficiali vercellesi onorati con la Medaglia d’oro. Alla cerimonia avvenuta in ‘Piazza degli alpini’ erano presenti alcuni rappresentanti delle locali Forze Armate, il presidente della Provincia Davide Gilardino, il vicesindaco Domenico Sabatino, l’assessore Martina Locca ed il vicepresidente del Consiglio comunale Gianni Marino. In piazza erano presenti molti labari delle associazioni combattentistiche e d’arma cittadine insieme a quelli di alcune associazioni alpine provenienti dalle città limitrofe. A coordinare la cerimonia gli alpini Piero Medri, presidente della Sezione Alpini di Vercelli, con Fabrizio Ghisio che ha presentato i vari momenti della manifestazione.
Il significato simbolico del monumento è stato illustrato dal consigliere sezionale Fabrizio Pelliero: “Questa stele vuole essere un ricordo ed una speranza nello stesso modo. Un ricordo, per onorare le nostre sei medaglie d’Oro al valor militare che hanno dato la vita, come altre migliaia e migliaia di giovani e meno giovani, per dare a noi oggi la possibilità di essere liberi. La speranza è che possano cessare le varie ostilità - che attualmente affliggono l’umanità - Ma ancora oggi e da millenni sembra che l’essere umano non sia stato in grado di capire. Il logo ovviamente è quello del nostro “Centenario”. Il filo spinato a ricordo di come e perché fosse usato e di quanti corpi vi siano rimasti aggrovigliati patendo le pene dell’inferno. Le punte a emblema delle baionette, il corpo centrale invece rappresenta ciò che lega le guerre: la distruzione, dalle tende alle case, dai condomini ai grattacieli. Niente resiste sotto i colpi delle bombe. Le due pendenze della parte centrale vogliono significare un palazzo, un’anima che, colpita a morte, si adagia lentamente a terra”.
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