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Vercelli

Le classi di Cavour e Lanino a lezione dallo scrittore Younis Tawfik

Tante domande e spunti di riflessione dall'incontro

Younis Tawfik

Younis Tawfik

Quando un incontro regala emozioni, è l’incontro giusto, vero e che non si dimentica. 
Giovedì 7 novembre, nell’Aula magna dell’Istituto “Cavour”,  noi allievi delle classi quinte dell’Istituto professionale “Lanino” e delle classi quarta e quinta- turistico del tecnico “Cavour" abbiamo avuto il privilegio e il piacere  di ascoltare le parole dello scrittore, poeta, giornalista Younis Tawfik, nell’ambito della XX Edizione del Festival internazionale di Poesia civile-Città di Vercelli.

Partendo dalla lettura da parte di due nostre compagne della poesia “Uno sguardo” in italiano e in arabo, Younis Tawfik  ci ha guidate in un percorso che ha avuto tra i fili conduttori il tema della libertà. Libertà negata in Iraq, la sua patria, quando era ragazzo dal regime dittatoriale. Lo scrittore ha inneggiato a questo diritto di cui lui e il suo popolo hanno sofferto per la privazione. Tawfik è arrivato in Italia per amore della letteratura italiana, per la passione verso Dante e della “Divina Commedia” che in Iraq , a Mosul, l’antica Ninive, aveva potuto leggere in arabo grazie a un sacerdote. Dal testo erano però omesse alcune parti. E’ giunto in Italia per inseguire il suo sogno, nonostante il padre non avesse approvato la sua scelta, e si è laureato a Torino in Lettere. Lo scrittore ha invitato tutti i presenti al dialogo, alla pace, alla solidarietà, a difendere la nostra libertà. Ha ribadito quanto l’Italia gli abbia offerto, soprattutto la libertà. 

Tantissime le domande da parte di noi studenti. Avremmo dovuto avere ventiquattro ore a disposizione per poterle fare tutte e moltissime, perché l’incontro è stato interessante, coinvolgente, istruttivo e in alcuni momenti commovente. In particolare quando Tawfik  ha parlato di suo fratello ucciso da Al qaeda e di sua mamma  morta durante la ritirata dei mujaheddin dell’Isis. Lo scrittore ha parlato dei suoi libri, de “La straniera” pubblicato a Milano- edizione Bompiani. Il libro ha vinto il Premio Grinzane Cavour e altri premi prestigiosi. Da esso è stato tratto il film. E’ stato l’amico di Tawfik   Tahar Ben Jelloun a consigliargli di scrivere qualcosa  di autobiografico. Il libro è subito piaciuto a Elisabetta Sgarbi che ne ha voluto la pubblicazione.

Tanti gli argomenti, tanti gli spunti di riflessione legati all’attualità , al conflitto tra Israeliani e Palestinesi sperando in una soluzione di pace con la creazione di due popoli e due Stati. Younis , in modo garbato, ci ha davvero catturati, “rapiti” con i suoi racconti di immigrazione, di integrazione. Il tema dei migranti è stato importante nell’incontro, migranti , che nel libro “La sponda oltre l’inferno” in cui sono state raccontate storie vere, sognano il paradiso ,oltre la sponda,  che  invece si rivela un’illusione. Anche l’universo femminile è importante per lo scrittore che si preoccupa per i fatti di cronaca nera, per i continui femminicidi che stanno diventando sempre più frequenti. Il prossimo libro, non vediamo l’ora di leggerlo, sarà dedicato a Saman Abbas, alla sua storia, a lei  uccisa nel 2021 perché non voleva sposare il cugino in Pakistan. I genitori e lo zio sono stati condannati all’ergastolo.

E ancora domande in merito alla poesia civile e sull’importanza della poesia. Lo scrittore ha risposto con una frase di Aristotele: “La poesia è più creativa della storia”, ma oggi è poco letta , anche perché alcuni testi sono davvero difficili. L’incontro con l’amico scrittore Younis ci ha trasmesso valori, emozioni . Resterà impresso in noi che a scuola viviamo in pieno il processo di integrazione, in cui condividiamo cultura e culture attraverso il dialogo. Ringraziamo pertanto Younis e  tutti coloro che in questa mattinata ci hanno dato l’opportunità di vivere e apprezzare questa lezione di cultura e umanità. Concludiamo con un’ultima domanda a Tawfik : “Quale messaggio e impatto emotivo vuole lasciarci?”.

Younis Tawfik ha risposto  facendo riferimento “all’amore che muove il sole”. “ Vi auguro amore per la vita e che questa sia il vostro sole. Vi auguro una vita luminosa come il sole, ma datevi da fare!”

ELEONORA MASTROVITO
Classe V A ssas - Istituto professionale “Lanino”

 

 

 

 

 

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