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Il Rotary e il Rotaract Sant'Andrea "in viaggio" con Extra

Serena Mormino e Daniele Basso relatori della conviviale

Rotary

“L’arte è la forma di comunicazione più trasversale che esista. Non conosce alcun tipo di barriera: né religiosa né linguistica. Può avvicinare le persone e può diventare una piazza dove creare nuove forme di socializzazione e cultura". Con queste parole la curatrice Serena Mormimo, relatrice insieme all'artista internazionale Daniele Basso della conviviale del Rotary Sant'Andrea in interclub con il Rotaract, ha spiegato cosa rappresenta per lei l'arte. E' stato un tema trattato in risposta ad un importante quesito posto durante la serata: "Come l’arte può contribuire a valorizzare e a far crescere un intero territorio?".
Ma prima di discuterne è stato affrontato "un viaggio" in prima persona alla mostra Extra 2024, di cui il club è partner, nell'ex Chiesa di San Vittore a Vercelli tra arte, design e culturaOpere di Basso quali “Caryatis”, “Re Leone”, “Kryste” e poi ancora il “Cristo Risorto” hanno catturato l'attenzione dei soci e spinto a delle riflessioni: l’esposizione punta infatti alla rinascita non solo dello spazio e della sua innata sacralità, ma anche dello spettatore che, come dopo un sonno profondo, si risveglia e trova la consapevolezza di sé. Già all'ingresso della chiesa si può trovare una trottola che vuole ricordare come ognuno di noi, ogni giorno, sia un po' come una trottola impazzita tra mille impegni e problemi. E innanzitutto la mostra punta a far comprendere come anche il design possa essere considerato una forma d'arte: in esposizione ci sono molte opere.

Tante riflessioni. Ma appunto - ha chiesto il presidente del Rotary Roberto Isola al Circolo ricreativo dove si è svolta la cena - "come l’arte può contribuire a valorizzare e a far crescere un intero territorio?".
Come già anticipato l'arte può avvicinare le persone, come sta accadendo con Extra, e può creare uno spazio condiviso. Tutto sta alla volontà di dedicare del tempo ad osservare: “I migliori fruitori dell’arte – ha detto Mormino - sono i bambini perché, sì servirebbe una cultura, ma può essere apprezzata anche da tutti coloro che non sanno veramente nulla della materia. Per fare un esempio, tante volte ci lasciamo abbracciare da un brano musicale pur non conoscendone o capendone il testo, ma entra nelle nostre vite e nelle nostre anime”.

Oggi, l’arte ha una componente più astratta e può risultare più criptica “ma non significa che non sia ancora lo specchio delle nostre epoche – ha detto Mormino - Molto spesso gli artisti hanno una sensibilità talmente spiccata da riuscire a comprendere e anticipare gli accadimenti sociali, politici, religiosi e a volte macroeconomici". È un linguaggio che però va decodificato e tradotto, ma resta un unico fil rouge "l’arte - ha sottolineato l'artista Basso - è comunicazione attraverso la condivisione di una sensazione, di un’emozione o può essere anche definita come la stimolazione di un pensiero".

Dietro ogni singola opera ci sono l’essenza e l’anima di un’artista: “Io ho sempre pensato all’arte come ricerca di senso – ha dichiarato Basso – e ho sempre lavorato sui temi dell’identità. L’arte è sicuramente la maniera più libera di espressione dell’uomo: attraverso essa noi andiamo oltre a quello che vediamo. Essendo un linguaggio, può unire un territorio attraverso lo studio dei simboli. Nei simboli riconosciamo dei valori e tramite questi noi troviamo la nostra identità. Riconoscersi nel valore espresso da un’opera è un modo per sentirsi più vicini, per trovare un senso e per dare un significato alla nostra esistenza”. 

Per Basso anche i lavori su commissione sono affascinanti: significa rispondere a un’esigenza, ma dando una risposta che può essere universale e può valere per tutti. L'artista, collegandosi, ha poi posto nuovamente l'accento sul concetto di identità: “È un qualcosa che ti attribuisci e che un po’ ti viene attribuita. Io penso che una delle più grandi espressioni di identità sia il lavoro”.

I valori, i sogni e i processi di chi lavora per realizzare un prodotto non restano nel manufatto stesso, ma sono qualcosa di non tangibile: “L’arte può essere un’opportunità per trasformare quei valori, magari di un’azienda che opera da anni in un luogo, in una storia che racconta il territorio” ha detto Basso che ha sviluppato idee anche per grandi gruppi industriali, quali Coca Cola. E più vicini a noi, in riferimento all’arte intesa per valorizzare attività produttive che connotano un territorio, Basso ha lavorato per Ferrari e Lamborghini.

Alla conviviale erano presenti il Segretario Distrettuale Benedetta Delleani, l’Assistente del Governatore per i Rotary Club del Gruppo Piemonte Centrale Giorgio Delleani, il presidente del Rotary Vallemosso Alberto Mosca e il presidente del Rotaract Sant’Andrea Umberto Cappa.

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