Università del Piemonte Orientale
di Redazione La Sesia
19 Ottobre 2024 14:00
Martedì 22 ottobre, alle ore 14.30, l’aula magna del Dipartimento di Studi Umanistici (ex cripta dell’Abbazia di Sant’Andrea), ospiterà la proiezione del film documentario “Deforestazione made in Italy”.
Si tratta di un appuntamento a cura del Dipartimento per lo Sviluppo Sostenibile e la Transizione Ecologica e si inserisce nella cine-rassegna promossa dalla sezione vercellese dell’Anpi “Ecovisioni – L’ambiente e le sfide del futuro”, realizzata con la collaborazione dell’Università del Piemonte Orientale, di Cristina Francese di Movie Planet e di altre associazioni cittadine, tra cui Slow Food, Amnesty International, Emergency, Italia Nostra, Cgil ed Isde. La proiezione coinciderà con il quarto e ultimo appuntamento della kermesse, iniziata lo scorso 3 ottobre, e darà spazio a un dibattito con il regista, il giornalista indipendente Francesco De Augustinis, moderato dalla ricercatrice Upo Annalisa D’Orsi. Il film è un’inchiesta rigorosa e approfondita dedicata al rapporto diretto fra le principali eccellenze del Made in Italy e la deforestazione tropicale. In particolare, il documentario si concentra sulla dipendenza del nostro Paese rispetto a materie prime, quali carne, cuoio, soia, legna, cacao e olio di palma, prodotte in aree che vengono costantemente sottratte alle foreste e alla savana in Brasile, Paraguay, Ghana, Costa d’Avorio e Indonesia.
L’opera, uscita nel 2019, sta riscuotendo un successo in costante crescita, testimone, forse, di una maggior presa di coscienza da parte dei consumatori, più attenti ai temi dell’impatto ambientale e della sostenibilità. La mancanza di trasparenza si riflette anche sulla spesa quotidiana, come spiega Annalisa D’Orsi: «In un mercato globale deregolamentato, non c’è libertà reale per il consumatore se non è consapevole della provenienza e del modo in cui è prodotto quanto acquista. In qualità di moderatrice, vorrei focalizzare il dibattito che seguirà la proiezione sul rapporto tra alimentazione e sostenibilità ambientale, un tema a me caro e che, declinato sulla risicoltura, corrisponde al mio campo di ricerca in Upo. Credo sia inoltre necessario riflettere sulle certificazioni esistenti. Mentre ci vantiamo che i boschi in Italia si stanno espandendo, di fatto stiamo importando una massiccia deforestazione».
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