cultura
di Francesca Siciliano
21 Marzo 2024 19:15
“Il testamento non è solo tecnica. È qualcosa che va oltre: è il tentativo umano di rimanere eterni, almeno nel pensiero delle persone. È anche l’esigenza delle persone di manifestare un disagio, una richiesta di comprensione e di giustizia che in vita non hanno trovato”: così il notaio Andrea Dragone ha descritto l’atto giuridico durante la conviviale del Rotary Sant’Andra Vercelli – Santhià – Crescentino, presieduto da Fabrizio Ruffino, in interclub con Rotaract Sant’Andrea. La relazione del notaio, intitolata “La vendetta del testamento” ha decritto i tanti scopi del documento che molte volte ha anche il fine di far restare vivo il proprio ricordo, fosse anche nell’odio altrui. Da qui i più strani casi di pubblicazione.
Innanzitutto Dragone ha definito il testamento: “È un atto giuridico - ha detto - con il quale taluno dispone del proprio patrimonio per il tempo in cui avrà cessato di vivere. Il testamento è l’atto revocabile per eccellenza, quello valido è l’ultimo in assoluto che una persona ha redatto o ha fatto redigere. Seppure nel testamento fosse indicato l’impegno a non revocarlo, quel testamento può essere revocato”. Vale l’ultimo testamento, ma non è detto che i precedenti siano incompatibili. Inoltre, il documento deve contenere le disposizioni patrimoniali, qualora ci fossero solo quelle non patrimoniali non si parlerebbe di testamento. “A meno che - specifica Dragone - non ci siano disposizioni non patrimoniali che la legge prevede possano essere inserite in documento che ha la forma di testamento. Come ad esempio il riconoscimento di un figlio naturale. In questo caso però, qualora si revocasse il testamento, il riconoscimento resta valido”. Dragone ha poi raccontato che il testamento è di due tipi, ovvero pubblico e olografo. “Il pubblico – ha detto - viene ricevuto dal notaio alla presenza dei testimoni, mentre quello olografo è quello che una persona può scrivere nel buio della propria camera, o sul letto di ospedale o su un foglio di carta qualunque”. Una curiosità. Non è importante il supporto dove si redige il testamento: “A Milano, all’Archivio notarile – ha evidenziato Dragone - c’è una porta di legno sulla quale è stato scritto un testamento che è stato pubblicato. La legge non prevede il supporto su cui redigere l’atto: il testamento può essere scritto ovunque”. Dragone ha inoltre parlato del testamento speciale, che viene redatto in particolari ipotesi in occasione delle quali non è possibile effettuare un testamento ordinari, per esempio in caso di malattie contagiose e calamità pubbliche. Ma non solo. C’è anche il testamento segreto con particolari disposizioni da seguire.
Infine Dragone ha evidenziato che questo atto giuridico può servire a tanti scopi e ha ricordato alcuni testamenti singolare.
Alla conviviale erano presenti anche l’Assistente del Governatore Giorgio Delleani, la presidente della Commissione distrettuale Azione professionale e Interesse pubblico Benedetta Delleani, il presidente del Rotary Viverone Lago Antonio Pedrazzolli e il presidente del Rotaract Sant’Andrea Umberto Cappa.
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