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Pace, disarmo, riconciliazione, dialogo

Vercelli: temi sui quali "risvegliare l'attenzione", emersi dal convegno Meic

Convegno Meic febbraio 2024

“Pace, disarmo, riconciliazione, dialogo sui popoli sono temi per i quali dobbiamo risvegliare la nostra attenzione e il nostro impegno”: con queste parole Maurizio Ambrosini ha dato il via ai lavori del convegno “L’urgenza della pace e i 70 anni di Pax Christi Italia (1954 – 2024)” organizzato dal Meic di Vercelli con la partecipazione di alcuni illustri relatori: Marco Tarquinio, editorialista, già direttore di Avvenire, Sergio Paronetto, già vicepresidente Pax Christi Italia, Norberto Julini, coordinatore nazionale di Pax Christi. L’incontro è stato moderato da Silvia Fazzo, presidente del corso di laurea in Filosofia e comunicazione dell’Upo.

“L’urgenza della pace è più che mai stringente e il titolo di questo incontro risulta azzeccato per un convegno che arriva a due anni di guerra fervente nel territorio martoriato dell’Ucraina”, ha proseguito Ambrosini che ha concluso proponendo alcune riflessioni derivate da alcuni dati estratti dal rapporto annuale del Sipri: “La spesa militare globale nel 2022 ha raggiunto la cifra di 2240 miliardi di dollari con una crescita del 3,7% rispetto all’anno precedente, In Europa è stata del 13%. Effetto guerra in Ucraina? Non solo, la spesa è cresciuta ogni anno dal 2015; in tutto il mondo cresce costantemente e solo in Italia è aumentata di 33,5 miliardi di euro”. Un breve percorso storico di Pax Christi e della evoluzione dei principi statutari è stato tracciato da Sergio Paronetto: “Siamo qui per ricordare, cioè richiamare al cuore, la nostra profonda identità relazionale, i volti, le storie, le testimonianze. Una storia d’amore, non quello romantico ma robusto e drammatico, difficile ma tenace”.

Un’analisi della situazione attuale nel mondo e delle farneticazioni da respingere riguardanti l’idea di guerra è stata data da Marco Tarquinio: “Le guerre nel mondo attualmente ammontano a 187, sono di diversa intensità e con caratteristiche complesse. Il messaggio che sta passando è che si può fare la guerra di nuovo, dicendo che si alza la bandiera della parte giusta, che c'è una guerra giusta possibile quando il torto è grave ed il cattivo è ben identificato. Quindi si deve fare tutto quello che è necessario per arrivare alla vittoria finale, anche se questo costa le vite degli uomini e oggi delle donne mandate in battaglia”. Tutto questo per Tarquinio non è accettabile e quindi “i cristiani, senza giudizi morali, devono schierarsi e lottare contro le ingiustizie che colpiscono l’umanità”.

L’ultimo intervento è stato quello di Noberto Julini, che si è soffermato su alcuni aspetti metodologici nell’affrontare le questioni geopolitiche. Infatti per Julini è fondamentale “studiare per approfondire ed essere informati sui conflitti nel mondo, spesso oggetto di pregiudizi che producono censure ed autocensure,  risposte evasive, oppure posizioni di  ‘rifugio’ nel reciproco fondamentalismo”. In definitiva bisogna aspirare alla pace di Cristo, quella utopica ma con l’inquietudine spirituale che guida ogni cristiano verso quelle relazioni che possano “svelenire le radici dei conflitti costruendo buone relazioni, partendo da chi ci sta accanto”.

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