conviviale
di Francesca Siciliano
10 Febbraio 2024 17:37
Fabrizio Ruffino, Germana Corradino, Giorgio Delleani e Umberto Cappa
«Una città non è disegnata, semplicemente si fa da sola. Basta ascoltarla, perchè la città è il riflesso di tante storie»: citando Renzo Piano, l'architetto Germana Corradino, ha descritto come Vercelli sia uno scrigno incommensurabile di qualunque epoca dal punto di vista architettonico e non solo. La città ha sempre dimostrato un'importante crescita (tra il fiume e la ferrovia) e ha tante chiavi di lettura, per cui diventa importante conoscerne la storia.
L'architetto lo ha evidenziato durante una conviviale del Rotary Sant’Andrea Vercelli-Santhià-Crescentino, presentando una relazione dal titolo dal "Dal Razionalismo al Futurismo: uno spaccato inedito di Vercelli". Così, dopo la lettura del suo curriculum da parte del presidente del Rotary Fabrizio Ruffino, l'architetto ha ripercorso la storia e ha raccontato le correnti del '900.
In particolare, il Futurismo "esalta il progresso tecnico della civiltà – ha affermato - ma anche la velocità e il dinamismo. Questo viene rappresentato nell'arte, nell'architettura, nella musica, nella letteratura, nella fotografia. L'artista vuole creare un'immagine fugace e immediata".
Invece per quanto riguarda il Razionalismo "è stato - afferma Corradino - un fenomeno architettonico che si è affermato tra la fine degli anni Venti e i primi anni Trenta del Novecento. È considerato una declinazione nazionale del Movimento Moderno che, perseguendo una consapevolezza storica derivante dalla riscoperta di uno "spirito" classico, ha definito una "nuova" architettura in stretta aderenza con la logica e la razionalità". Apparentemente il Futurismo si contrappone al Razionalismo, ma i fatti e la storia non sono mai così lineari, così alle volte si sono combinati.
Dopo questo breve excursus l’architetto Corradino ha posto l’attenzione sulla città di Vercelli e ha parlato dell’architetto pezzanese Giuseppe Rosso: rappresentò il momento di mutamento e aderì prima all’eclettismo o comunque a una certa architettura storicista, poi al razionalismo ed infine al futurismo, divenendone esponente di spicco anche nella rivista “Futurismo”.
“L’architetto Rosso – ha spiegato Corradino - benchè la sua memoria non sia stata tramandata proporzionalmente alla sua importanza, segnò notevolmente l’architettura di Vercelli”. Tra le sue opere principali Corradino ha ricordato “Casa Andreoletti” in piazza Mazzuchelli: “Rappresenta nell’ambito dell’opera di Rosso la prima realizzazione in cui sia ravvisabile un’adesione, seppur parziale, ascrivibile al Razionalismo”. Egli, inoltre supervisionò il progetto per la colonia elioterapica Maria Pia di Savoia in Vercelli.
Corradino durante la presentazione ha anche ricordato la storia del Teatro Civico di Vercelli: “La città – ha raccontato – negli anni Venti è ancora impostata sullo stile neoclassico dell’edilizia piemontese ottocentesca, del quale forniva un esempio il Teatro Civico andato distrutto a causa di un incendio nel 1923”. L’attuale teatro è stato poi realizzato dall’Allorio, dal Rosso e dal Verzone e ha un prospetto nell’insieme dominato da una marca neomanierista, con nelle bugne che segnano le chiavi degli archetti ciechi collocati al centro dell’attico, una tangenza con l’essenzialità novencentista che ha influenzato l’intero progetto.
L’architetto Corradino ha poi parlato del piano “Furia” degli anni ‘20: infatti, Vercelli, decide di risanare la “Furia” descritta come “un agglomerato di catapecchie malsane” di “case basse e luride a un piano, malfamate” e il Comune si propone di intervenire non soltanto nei riguardi delle esigenze igieniche, ma di provvedere anche ad una migliore e più razionale distribuzione stradale.
Ma non solo.Corradino ha quindi parlato di Piazza Zumaglini e di come in passato si sia inteso operare lavorando all’interno della città come già si fece nel XIX secolo per la Piazza del Municipio.
Alla conviviale erano presenti l’Assistente del Governatore Giorgio Delleani e il presidente del Rotaract Sant’Andrea Umberto Cappa. Tra gli ospiti anche Carlo Battellino e Fulvio Caligaris del Rotary Club Gattinara.
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