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Partito democratico

Vercelli: Festa dell'Unità - Parte terza

Gli interventi nei convegni della manifestazione al Circolino

Domenica 8 ottobre “La festa dell’Unità” di Vercelli è stata caratterizzata dalla presenza di molti militanti e simpatizzanti che hanno assistito all’interessante convegno sulla sanità pubblica in Piemonte. Il titolo del convegno mattutino “Star bene in Piemonte” ha voluto rappresentare la posizione del Pd in merito alla piena attuazione del diritto alla salute. Un momento di divulgazione dei vari aspetti del sistema sanitario che ha visto la partecipazione di Giulio Zella, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Vercelli, Guido Giustetto, Presidente dell’Ordine dei medici di Torino, Ivan Bufalo presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Torino, Raffaele Gallo, capogruppo Pd in Consiglio regionale.

Ad avviare la conferenza è stata la segretaria provinciale Mariella Moccia che ha spiegato lo spostamento della festa da sabato trenta settembre a domenica 8 ottobre a causa dell’incidente di Brandizzo. La segretaria cittadina ha voluto motivare la tematica che ha animato questa giornata: “Sono stati attivati 27 tavoli di lavoro nelle varie località e l'ultima tappa della conferenza programmatica è stata fissata a Vercelli. In ogni provincia sono stati toccati tanti temi come la scuola, la transazione ecologica e i trasporti. Il tema che affrontiamo oggi è fondamentale e ci coinvolge direttamente.

E’ importante discuterne, interessando le varie realtà territoriali. I nostri ospiti ci illustreranno i vari aspetti delle questioni legate al tema della salute. Abbiamo predisposto alcuni tavoli di lavoro per cercare di elaborare insieme una linea, un programma, e di cogliere gli aspetti fondamentali per ogni argomento; lo scopo è quello di estrapolare i punti che ci serviranno per definire il programma elettorale, quando ci saranno le elezioni regionali”. Poi i saluti agli ospiti e ai presenti e  la parola a Daniela Todarello, segretaria organizzativa  regionale,  che ha ringraziato i presenti e Domenico Rossi con  Valentina Paris: “L’ultima tappa della Conferenza programmatica, organizzata dalla segreteria del Pd in vista di altri appuntamenti importanti, primo fra tutti la campagna per le elezioni regionali del 2024,  è stata pianificata pensando di dover uscire nei territori, nelle province, parlare con le persone dei problemi del nostro territorio e del  Piemonte e di quello che può fare la politica, di quello che facciamo oggi noi nel nostro ruolo di opposizione e cosa faremo nel prossimo mandato elettorale nel caso dovessimo vincere. Noi ci crediamo e pensiamo che per poter vincere bisogna essere uniti insieme ai cittadini e facendo partecipare gli ordini professionali”. Infine le conclusioni con un ulteriore ringraziamento a  Mariella Moccia e a tutti i dirigenti vercellesi del Pd per questa “Festa dell’Unità” che avviene dopo 38 anni dall’ultimo ritrovo.

Il capogruppo Gallo ha riassunto le battaglie del Pd in Consiglio e al Parlamento sui punti salienti nel campo sanitario: il rapporto tra sanità pubblica e privata; il personale sanitario e le assunzioni in base al fabbisogno reale; l’edilizia sanitaria e la consapevolezza di dover investire sulle infrastrutture sanitarie, la gestione delle risorse finanziarie; la prevenzione e il piano socio sanitario.

La relazione del presidente dell'ordine dei medici di Torino, Guido Giustetto, è stata significativa con un intervento partito dal titolo “Il Piemonte cresce solo se sognato”. Il sogno proposto “è quello di ritornare al diritto alla cura”. Poi gli aspetti critici basati sul paradigma della “non cura” rappresentata dalle liste d’attesa, dai “gettonisti” e dalla mancanza di un piano sanitario.  Il concetto di cura  riprende l’idea di Socrate: “Il filosofo dice che è necessaria la cura del corpo e dell'anima.   La cura serve per l'autodeterminazione, per fare le cose che vogliamo, le cose che ci piacciono, le cose che desideriamo”.

Poi una riflessione molto profonda sul termine ‘azienda’ che applicato alla sanità ci restituisce “l'idea del neo liberismo che è il contrario della politica. La politica liberista guarda all'arricchimento, è la logica dell'arricchimento; la politica e gli argomenti legati alla politica sanitaria sono ben altra cosa. Questa riguarda la possibilità di fare le scelta giuste attraverso tutte le risorse che ci sono per distribuirle correttamente e equamente tra le persone. Il neoliberismo ed il termine azienda non richiamano il concetto di sanità. Quindi non sarebbe poi male se qualcuno pensasse di togliere questo nome”.

Giulio Zella, presidente dell'Ordine delle professioni infermieristiche, con 1200 infermieri iscritti all'albo della provincia di Vercelli ha contribuito in maniera significativa all’analisi della situazione attuale con uno sguardo al recente periodo pandemico: “Il nostro paese si è abituato a sentir parlare degli infermieri durante il  Covid,  ma dopo la pandemia tutto è tornato alla normalità. Eppure ci dimentichiamo che il valore dell'infermiere è importante, con gli sforzi che vengono compiuti per rendere efficace e efficiente il servizio sanitario nazionale. Sono contento di essere qua oggi a parlare di questi argomenti che secondo me sono molto importanti. Gli ordini professionali sono enti pubblici non economici, sussidiari dello Stato. Noi non partecipiamo all'attività politica, però la orientiamo: è questa la nostra funzione. Perché, per dirla con il dottor Giustetto, noi abbiamo la techne, come diceva Socrate, cioè noi abbiamo la tecnica, noi siamo dei professionisti”. Poi alcune riflessioni sul sistema sanitario: “Durante il Covid, e l'avete visto tutti, ci mettevano gli striscioni con la scritta ‘eroi’, ma noi non siamo eroi, noi facciamo il nostro dovere tutti i giorni. Credo che ogni infermiere abbia ben chiaro che il servizio sanitario deve essere nazionale, pubblico, deve essere solidaristico e universale. Questi sono gli elementi essenziali, ma oggi non è più così perché abbiamo tanti servizi sanitari regionali, l'uno diverso dall'altro. Se uno ha la fortuna di nascere in una certa regione anziché in un'altra, avrà delle opportunità in più o in meno, e questo, scusate, mi pare che sia il massimo della disuguaglianza”. Nelle conclusioni l’utilità della presenza degli Ordini professionali: ““È il compito nostro, degli Ordini esporre questi temi alla politica in modo che vengano utilizzati sia quando si vincono le elezioni, sia quando si è all’opposizione”.

La mattinata si è conclusa con l’intervento di Marina Sereni e Daniele Valle, consigliere regionale. Nei loro interventi si è parlato di alcuni punti quali la progressione di carriera del personale sanitario, le prospettive di retribuzione rispetto al privato e all’intramoenia, l’edilizia sanitaria. Inoltre sono stati trattati alcuni aspetti legati al fatto che il Piemonte in media perde ogni anno circa 17.000 cittadini. Questo a fronte di una popolazione che invecchiando potrebbe costituire un problema negli anni a venire. Gli esponenti politici hanno illustrato la volontà del partito di intervenire su queste ed altre questioni ritenendo che la salute pubblica sia centrale nelle prossime battaglie politiche ed elettorali. Dopo la relazione degli ospiti sono stati formati quattro “tavoli di lavoro”: il nuovo piano socio sanitario; i diritti dei lavoratori nel sistema socio sanitario; edilizia sanitaria e casa della salute; non autosufficienza, prevenzione e welfare.

Nel pomeriggio l’On. Federico Fornara ha presentato il suo libro: “Il collasso di una democrazia”. Il testo ripercorre il periodo del fascismo con alcune riflessioni alle quali l’autore ha voluto dare la sua interpretazione: Come poté una democrazia collassare in maniera così repentina? Quali furono le ragioni di una tale disfatta? L’opera ha la sua importanza perché mette in guardia circa i rischi che  le moderne democrazie possono correre se si lasciano travolgere da derive autoritarie.

Altra presenza importante è stata quella dell’On. Andrea Giorgis, senatore, che ha dialogato con Alessandro Bizjak sul tema “Quali riforme istituzionali?”.

Infine il Ricordo di Giorgio Napolitano” con Enrico Morando, già senatore e vice ministro e la proiezione del filmato “È la festa”, immagini dell’ultima Festa dell’Unità a Vercelli, svoltasi nel 1985.

 

 

 

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