cerca

Partito democratico

Vercelli: Festa dell'Unità - Parte seconda

Gli interventi nei convegni della manifestazione al Circolino

Il pomeriggio di sabato 7 ottobre i momenti programmati sono stati interessanti e variegati; si è passati dalla storia del Cile fino alle questioni riguardanti la giustizia e il mondo del lavoro.

Il giornalista Paolo Hutter ha aperto il pomeriggio con il tema: “Cile 50 anni fa: da Allende a Pinochet”. L’ospite   ha dialogato con Gabriele Bagnasco narrando i giorni del golpe militare, guidato da Pinochet. Un racconto dal quale è emerso un aspetto interessante: il sogno spezzato di vedere una nazione economicamente libera e indipendente attraverso le idealità del programma  “La via chilena al socialismo”. Altra questione rilevante è sorta nella descrizione delle ultime ore di vita Allende, morto per suicidio; una vicenda che è stata avvolta da un velo di mistero fino alle testimonianze più attendibili che hanno confermato l’esito dell’autopsia”.

“Giustizia: PNRR, quali opportunità“ è il tema affrontato della Vice Presidente del Senato Anna Rossomando che è stato introdotto da Filippo Campisi: “Nel 1997 il libro di Sergio Zavoli “Ma quale giustizia” rappresentò una fotografia impietosa della giustizia in Italia di allora. Oggi il rapporto sulla giustizia civile presentato il 2 ottobre a Roma dell’associazione “Italiadecide” ci dice che alcune cose sono migliorate, ma che l’Italia è ancora tra i paesi europei con la maggior durata dei processi. Insomma, molto c’è ancora da fare. E allora: quale giustizia abbiamo oggi in Italia e quale potremmo avere se sapremo utilizzare al meglio la grande opportunità dei fondi del PNRR? E soprattutto, riusciremo a raggiungere gli obiettivi che ci ha dato l’Unione Europea?”.

L’On. Russomando ha esposto alcune questioni riguardanti la lentezza della giustizia, la carenza di personale amministrativo nei tribunali, il numero insufficiente dei magistrati indicando la via offerta dalle nuove opportunità: “Per la giustizia ci sono tre miliardi di euro (…) bisogna investire per poter avere i fondi della giustizia e tutti i fondi abbiamo un vincolo che è quello di ottenere una velocizzazione dei processi civili e penali. Quando parliamo di giustizia civile parliamo di credibilità e affidabilità anche del sistema economico. La questione dei tempi è fondamentale e se non c’è affidabilità viene a mancare la certezza nei rapporti economici. A fronte di una enorme velocità dei tempi nell’economia rischiamo di non raggiungere gli obiettivi imposti. Sul piano del processo penale è necessaria una ragionevole durata dei processi e quindi intervenire sulla prescrizione è una priorità”. Inoltre sulle riforme ha evidenziato che “il Pd si è sempre battuto sulle azioni di cambiamento, anche sul quello del Csm senza attaccare l’indipendenza e l’autonomia dei giudici. Invece oggi si torna a discutere di giustizia con una certa carica ideologica, ma  senza affrontare concretamente i problemi”. La mancanza di soldi ha sempre condizionato le riforme, ma “oggi non c’è più l’alibi della carenza dei finanziamenti quindi bisogna intervenire sul potenziamento della digitalizzazione che riguarda anche l’organizzazione ed il modo di lavorare; su questo c’è molto da fare poiché parliamo di una priorità”.

Un altro “tavolo di confronto” ha visto la partecipazione di  Gianna Pentenero, assessore comunale al Lavoro di Torino e Giovanni Donati,  con l’On. Antonio Misiani e Luigi Bobba già sottosegretario al Ministero del Lavoro. Il tema è stato: “Giovani, formazione e lavoro”

Il primo pensiero nell’apertura dei lavori è andato alle vittime di Brandizzo. La commozione dell’assessore nel ricordo dei momenti successivi alla tragedia è stata tangibile. 

Poi ha fatto cenno ad altre vicende come quella del crollo della gru a Torino e, in generale, ha individuato alcune criticità da affrontare “senza cambiare la normativa che è già efficace se applicata come si deve”. Le buone pratiche della Città metropolitana in questo settore sono state esplicate con riferimento al protocollo “tra la Prefettura e tutti gli ordini deputati ai controlli nell'interno dei luoghi all'interno dei luoghi di lavoro. Quindi parliamo di Spresal, parliamo di Inail, e anche dell'attenzione che la polizia locale può dare nell'osservare quello che capita all'interno della città. Parliamo di protocolli e ci permettono di lavorare insieme. Il sindacato ha fortemente richiesto una un'attivazione sinergica di tutti i livelli istituzionali”. Lo scopo è quello di promuovere e coordinare le attività di controllo e monitoraggio per “garantire nei cantieri la piena attuazione e il rispetto delle norme sulla sicurezza, contrastare il fenomeno del lavoro sommerso e a ridurre il numero degli infortuni, sia nel comparto delle opere pubbliche e sia per quelle privato”.

 

“Nuove misure per il lavoro: il salario minimo”.

Il secondo argomento discusso è stato introdotto da Luigi Bobba con alcune domande; ne riportiamo una dalla quale è scaturtita una lunga e dettagliata analisi: “Abbiamo come non mai il più alto tasso di occupazione della storia del paese. Paradossalmente, nel momento in cui discutiamo di lavoro povero e di salario minimo, abbiamo il massimo di occupazione, mentre questo anche perché le corti diciamo giovanili, continuano a diminuire. Questo sarà un trend in qualche modo in crescita?”

L’On. Misiani nel suo intervento ha parlato di tre milioni di occupati che però non hanno un salario in grado di garantire il soddisfacimento dei bisogni essenziali.

Le problematiche attuali riguardano i salari bassi e l’inflazione “che ha portato una fortissima diminuzione del potere d'acquisto dei salari con un'erosione ancora più forte per le famiglie più fragili; un tipo di inflazione molto forte che è stata generata dall’aumento dei prezzi dell’energia e dei generi di prima necessità”. Quindi il dibattito sul “salario minimo”, sulla contrattazione collettiva che, in alcuni casi, non produce il necessario allineamento tra retribuzione e livello di inflazione che, negli ultimi tempi, ci riporta, oggi come allora,  a tempi molto duri per l’economia: ”Nel nostro Paese, se noi allarghiamo l’orizzonte sul medio lungo periodo, i salari sono rimasti fermi, mentre nelle altre economie europee sono aumentate del 20, 30%. Questo è quanto accaduto nel nostro paese rispetto alla dinamica delle retribuzioni”.

Le conclusioni hanno messo in luce la posizione del Pd che è quella per il salario minimo garantito per legge con l’obiettivo di potenziare il welfare state in favore delle categorie in difficoltà.

Commenti

Condividi le tue opinioni su La Sesia

Caratteri rimanenti: 1500