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Seminario arcivescovile

“Leggi Vercelli, incontri tra i libri”, percorso culturale aperto a tutti

Gli incontri del progetto si svolgeranno fino al 23 aprile

Paolo Pomati e Giorgio Simonelli

Paolo Pomati e Giorgio Simonelli

Nella sala Sant’Eusebio del Seminario di Vercelli, è stato inaugurato il percorso culturale “Leggi Vercelli, incontri tra i libri” costituito da una serie di appuntamenti dedicati alla scoperta di diverse opere custodite nella Biblioteca Agnesiana e Diocesiana, alla presentazione di alcune  pubblicazioni di autori vercellesi e di altre realtà, ad attività di approfondimento collegate al mondo del libro come mezzo di conservazione e trasmissione della conoscenza.

A spiegare il progetto diocesano è stato l’architetto Daniele De Luca: “Si tratta di un’iniziativa diretta ad accrescere il valore dei beni culturali attraverso mostre ed eventi. La valorizzazione insieme alla restaurazione dei beni ha lo scopo di far conoscere il patrimonio diocesano. Gli incontri sono costitutivi del progetto diocesano integrato nell’ambito delle attività del Mab, Museo Archivio Biblioteca, finanziate con i fondi Cei 8×1000 e sono concentrati in dieci giorni, dal 13 al 23 aprile, organizzati dall’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Vercelli in collaborazione con la Fondazione Museo del Tesoro del Duomo e Archivio Capitolare.  

Inoltre durante questo periodo sono previste due mostre temporanee: la prima, quella inaugurale, ha riguardato la Biblioteca Diocesana Agnesiana con l’esposizione di: scripta, manoscritti, incunaboli, e testi a stampa; la seconda, “L’arte del libro. La tipografia e la legatoria a Vercelli” sarà accessibile dal 17 al 23 aprile nel salone San Carlo del Seminario Arcivescovile con l’esposizione di alcuni reperti della Tipografia Chiais e delle legature di Ivo Guzzon.

L’apertura di questo progetto è stata affidata a Paolo Pomati e Giorgio Simonelli che hanno descritto gli obiettivi del percorso evidenziando l’importanza culturale delle istituzioni deputate alla conservazione dei testi antichi. Hanno dato il loro contributo all’approfondimento dei vari aspetti culturali Daniele De Luca ed i collaboratori Fabrizio Tabacchi e Filomena Iaccarino dell’ Ufficio Beni Culturali, Archivio Storico e Biblioteca Agnesiana e Diocesana di Vercelli, Silvia Faccin Conservatore manoscritti e rari e ufficio stampa della Fondazione Museo del Tesoro del Duomo e Archivio Capitolare, Piero Bellardone Presidente Fondazione Museo del Tesoro del Duomo e Archivio Capitolare. Paolo Pomati ha stimolato la curiosità del pubblico presente proponendo un interrogativo sul titolo del progetto: “Come interpretare il titolo “Leggi Vercelli” se non cercando di individuare quelle letture che sono indispensabili per conoscere la nostra città? Molti di noi fanno delle ricerche in rete che risultano semplicemente orientative, ma alcune volte queste restituiscono informazioni condizionate da molti limiti; ricerche che ci danno certamente un’idea della città che alla lunga potrebbe essere sbagliata”. Quindi da questa considerazione è stato focalizzato ”il tema della serata centrato sui libri  come fonti indispensabili per la conoscenza della realtà e qualora uno volesse ricostruire una qualsiasi storia - per esempio - di carattere letterario, artistico o di altra natura”. Sono stati quindi citati una lunga lista di fonti bibliografiche, e tra tutti i testi descritti è stato menzionato un classico fondamentale: “La vecchia Vercelli”, scritto da Giulio Cesare Faccio, preside dell’Istituto Cavour di Vercelli che inoltre scrisse sette libri, in formato poket, pubblicati dal giornale La Sesia.

Parimenti un altro testo evidenziato come rilevante è stato quello di Rosaldo Ordano: “Storia di Vercelli”, mentre tra le più celebri guide turistiche di Vercelli, è stata indicata quella scritta da Pino Bo e Mario Guida. Anche i giornali cittadini sono stati oggetto di analisi perché “costituiscono una fonte importante per cercare notizie dalla metà del 1800 ad oggi: ‘Il Vessillo vercellese’, giornale attivo dal 1845 al 1855, poi diventato ‘Vessillo della Libertà’ dal1855 al 1863; in seguito cambiò ancora il titolo in ‘Vessillo d’Italia’ dal 1865 e fino al 1875 ed infine ’Vessillo Vercellese’ – antenato del giornale La Sesia - dal 1876 al 1880; successivamente diventò un mezzo di pubblicazione degli atti del Comune dal 1870 al 1871 perché il suo posto era stato preso dal giornale La Sesia che uscì per la prima volta nel gennaio del 1871. Ed ancora Il Corriere Eusebiano nato nel 1929, Notizia Oggi, La Stampa e La Grinta che un tempo era un organo della Pro Vercelli”. L’elencazione che è stata fatta ha rilevato una consistente attività culturale che dai tempi antichi, passando per il medioevo e fino all’età moderna e contemporanea, restituisce informazioni indispensabili ed utili alla conoscenza della città. Il tutto veicolato dai libri conservati negli edifici storici che costituiscono un importante patrimonio culturale.

L’intervento di Giorgio Simonelli ha riguardato la trasformazione dei media e alcuni aspetti di cambiamento nella diffusione dei libri: “dal cartaceo all’ebook la possibilità di leggere attraverso i mezzi elettronici è aumentata a partire dal 2002 in poi, per toccare il suo picco durante la pandemia. Il futuro del libro sembrerebbe propendere a favore dell’editoria in formato ebook, ma approfondendo si nota che non è proprio così perché il fenomeno dell’editoria elettronica non è definitivo. C’è un settore che è minoritario rispetto all’ebook, quello dell’audiobook che ha generato effetti nuovi ben interpretati dal programma di Radio 3 ‘Ad Alta voce’ - un'immensa biblioteca di audiolibri animata dalla voce dei migliori attori ed attrici italiani -  un programma che ha coinvolto una larga platea di ascoltatori. Da qui il passaggio verso i podcast che circolano in rete è stato breve. L’audiolibro ha quindi aperto strade verso il radiofonico e poi verso la creazione di prodotti fruibili attraverso il semplice ascolto segnando un differente modo di consumo culturale”. Una seconda riflessione è stata posta sulla diffusione dei libri con una questione che lega il numero dei lettori e l’incremento del numero dei festival, meta di coloro che trovano in questi eventi motivo di attrazione: “E’ un dato di fatto che oramai le recensioni non incrementano la vendita dei libri mentre le manifestazioni, i festival hanno fatto esplodere una moda che ha prodotto un modo diverso di diffondere i libri. Dal Salone del Libro di Torino in poi c’è stato un fiorire di queste manifestazioni; solo nel mese di marzo in Italia ne possiamo contare una dozzina, e tutte possono contare su una importante produzione libraria. Questi eventi costituiscono un motivo di richiamo dato sia dall’aura che li caratterizza, sia perché fa piacere andare in un posto dove succede qualcosa, è più attraente che recarsi in libreria. Tutto questo costituisce uno dei grandi fenomeni culturali dall’inizio del secolo”. Con gli stimoli e le riflessioni proposte dai relatori in questa serata si apre quindi un periodo interessante dove la conoscenza e la scoperta delle meraviglie che caratterizzano la nostra città,  veicolate dal progetto “Leggi Vercelli, incontri tra i libri”, vengono rese accessibili a tutti.

 

 

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