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Le discriminazioni nell'informazione locale del Piemonte

La ricerca dell'osservatorio di monitoraggio regionale Ora

Piemonte: le discriminazioni nell'informazione locale

Le discriminazioni nell’informazione locale del Piemonte: è il tema della ricerca che, sabato 21 gennaio, il Nodo provinciale contro discriminazioni della Provincia di Vercelli ha presentato. L’iniziativa proposta dall’Associazione GiULiA Giornaliste del Piemonte, per analizzare e raccontare le rappresentazioni nei media locali del Piemonte, con focus specifici su donne, pari opportunità e disabilità, ha portato ad un accordo siglato tra la Regione Piemonte e l’Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Cultura Politica e Società.

  L’obiettivo del progetto è stato la costituzione in merito a tali temi di un osservatorio di monitoraggio dell’informazione locale, O.R.A. (Osservatorio Regionale Antidiscriminazioni), nonché una pubblicazione e una serie di eventi sul territorio regionale.

   “Abbiamo voluto presentare  questo lavoro organizzando questo evento – dice Lella Bassignana, referente del Nodo provinciale contro le discriminazioni della Provincia di Vercelli - perché lo riteniamo utile e prezioso: uno strumento per aiutarci a capire in che modo la comunicazione rischi di rappresentare, a volte, un ostacolo invece che un supporto contro le discriminazioni che riguardano le donne e le persone con disabilità, ma  anche per aiutarci a impostare le nostre azioni e politiche future”.

L’indagine ha riguardato anche il linguaggio adottato dai media locali: "In rapporto alle discriminazioni e agli stereotipi prevalenti- prosegue Bassignana - mentre i temi legati alla disparità di genere sono più avanzati,  si fatica ancora a parlare di abilismo: parlando di persone con disabilità si tende ancora a rappresentarle come “ragazzi speciali”.

  "L’abilismo  – continua  Lella Bassignana  - è un fenomeno che designa un sistema oppressivo che penalizza le persone con disabilità e si concretizza in strutture, credenze, pregiudizi e atteggiamenti discriminatori nei loro confronti: il nostro retaggio sociale continua farci considerare la disabilità un pericolo che incombe sulla testa di tutti noi. In qualsiasi momento della nostra vita potremmo dover entrare proprio in quella categoria e in una società che ha fatto del corpo “abile” un mito non vogliamo nemmeno considerare questa possibilità. Per questo motivo come  Nodo abbiamo costituito “gli stati generali della disabilità”  e il  2023 ci vedrà particolarmente impegnati su questa tematica che è trasversale: istruzione, abitazione, vita sociale, lavoro.”

  L’informazione, per il presidente della Provincia Davide Gilardino, ha un ruolo importante quotidianità: " Ed è per questo - precisa - che, in tema di pari opportunità, monitorare sia la tipologia di notizie sia il linguaggio utilizzato dai media può essere utile al fine di adottare in futuro un atteggiamento meno discriminatorio, seppur a volte inconsapevole”.

La ricerca in questione è stata  presentata sabato da Marinella Belluati, docente di Analisi dei media del Dipartimento di Culture, Politica e Società e da Stefanella Campana, giornalista del Direttivo nazionale di GiULiA-Giornaliste e rappresentante della CPO dell’Associazione Stampa Subalpina.

 All’incontro erano presenti il referente del Centro regionale Enzo Cucco e il Comandante dei Carabinieri di Vercelli Emanuele Caminada.

 

I risultati della ricerca

La ricerca, presentata da Campana e da Belluati, ha analizzato e raccontato le rappresentazioni nei media locali con focus su donne, pari opportunità e disabilità. Hanno parlato di quanto spesso nel linguaggio si faccia ricorso a stereotipi e si facciano discriminazioni. L’iniziativa ha interessato un arco temporale compreso tra il 1° luglio 2021 e il 31 marzo 2022: il lavoro ha interessato diciannove testate locali e i servizi del Tgr Piemonte di cui sono state lette e codificate 9.952 notizie, tra articoli e servizi. Precisamente 7.526 sul genere e 2.426 sulle disabilità.

In particolare Campana ha discusso su “Un’idea, una proposta diventata realtà” e Belluati su “Tanti Piemonti, i risultati della ricerca”. In particolare si è discusso di come vengano illustrate  le violenze e di quanto sia necessario utilizzare i termini corretti "non pensando ci siano vittime di serie A e di serie B" e senza fare discriminazioni di genere. Tra i temi toccati anche quello della declinazione al femminile delle cariche

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