vercelli
di Francesca Siciliano
21 Gennaio 2023 21:35
Filippo Incorvaia e Michelangelo Catricalà
Una petizione per dire no alla privatizzazione del servizio idrico di Vercelli: per parlarne e poterla firmare, domani (domenica 22 gennaio) il consigliere comunale Michelangelo Catricalà, il Comitato Acqua Pubblica Vercelli, Pro Natura, Isde (medici per l’ambiente) Vercelli e Legambiente saranno in via Cavour con un banchetto dalle 10 alle 18.
Un solo obiettivo: garantire una gestione dell’acqua pubblica. Infatti entro l’anno scadranno le concessioni e verrà identificato un gestore unico per l’Autorità d’Ambito Ato2 “Biellese, Vercellese, Casalese”, l’organo che esercita il governo del servizio idrico integrato. Attualmente la gestione del servizio è affidata direttamente agli operatori Am+, Asm Vercelli, Cordar Biella Servizi, Cordar Valsesia e Sii. Dal 2006, la Legge stabilisce appunto che ci debba essere un unico gestore: pubblico, privato o misto.
“Tra le ipotesi possibili – spiega Catricalà – vi sono quelle di una gestione interamente in house (con l'ipotetica costituzione di un consorzio ndr) , che sembrerebbe spinta dalla maggioranza dei sindaci e quella di una gara (a livello europeo) per la scelta di un privato che la gestisca”. Ma secondo il consigliere e le associazioni “l’Amministrazione vercellese sembrerebbe spingere per la soluzione che ovviamente piace molto al socio di maggioranza, proprietario del 60% di Asm”. Per questo domenica saranno in piazza: “Il referendum del 2011 – spiega Filippo Incorvaia del Comitato Acqua Pubblica Vercelli - aveva sancito la ripubblicizzazione del servizio idrico (e anche degli altri servizi) e subito dopo, a supporto, è stata presentata una legge di iniziativa popolare con 400.000 firme che sembrerebbe ancora giacere in Parlamento. Ora la questione è importante perché ormai anche il resto dell’Europa sta procedendo verso la ripubblicizzazione: un esempio eclatante è quello dell’acquedotto di Parigi. L’Amministrazione comunale non può non tenere conto della volontà dei cittadini espressa nel 2011”. Per la precisione infatti, “c’era stata l’adesione di circa 26 milioni di italiani, fra i quali 18 mila vercellesi, ovvero circa il 94%” sottolinea Catricalà.
Innanzitutto, secondo il consigliere e Incorvaia, tra la gestione pubblica e privata c’è una sostanziale differenza: “Il privato – affermano – come è normale che sia, prevede una remunerazione del proprio capitale all’interno della propria attività che è sottoposta alle logiche di mercato. Noi invece vorremmo che gli utili venissero totalmente reinvestiti”. La soluzione quindi per Catricalà e Incorvaia sarebbe lo scorporo del settore Acqua da Asm conferendolo al gestore unico pubblico: “ Se non si procede in questo modo – precisa Catricalà - essendo Asm più privata che pubblica (40% del Comune e 60% di Iren ndr) non è possibile l'affidamento in house”. Il consigliere pone inoltre una domanda nel caso in cui si optasse per il privato e quindi si andasse a gara: “Siccome possono partecipare grandi player europei, come facciamo ad avere la certezza che vinca Iren? Io non credo che con lo scorporo del ramo idrico Vercelli venga tagliata fuori”.
Inoltre, il valore residuo potrebbe “essere pagato dal gestore unico e il Comune salderebbe la sua percentuale di ammortamento”.
Così “attualmente – prosegue Incorvaia – l’Ato2 è tra le poche rimaste in questa situazione particolare. Ed è dato dal fatto che nel 2015 la vecchia Amministrazione ha deciso di cedere delle quote ad Iren. Anche sulla base di un piano industriale che tra l’altro, secondo noi, è stato disatteso. Erano infatti state promesse tante assunzioni oltre che diversi investimenti che vorremmo sapere se effettivi. Si parlava inoltre di delocalizzare il sistema logistico del controllo degli acquedotti”.
Pertanto l’invito del consigliere e delle associazioni è rivolto ai cittadini e non solo: “E’ trasversale, indirizzato a tutti, senza tendenze politiche. Invitiamo anche i partiti ad unirsi”. Catricalà nel frattempo sta anche preparando una mozione da condividere e poter presentare in consiglio comunale: “Quella dell’acqua – precisa – è una delle mie prime battaglie, a partire dai distacchi. Vado avanti su questa strada”.
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