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I gestori: abbiamo un progetto chiediamo di esaminarlo in modo obiettivo

Gili, amministratore unico di Acquedueo, delinea la situazione della società

I gestori: abbiamo un progetto chiediamo di esaminarlo in modo obiettivo

"Le quattro società pubbliche su cinque di Acquedueo (originariamente sono sette: Cordar Biella, Cordar Valsesia, AMC Casale, AMV Valenza, Comuni Riuniti, Sii e ASM ma è in corso una modifica che le ridurrà a 5: AMC Casale, Municipalizzata del Comune, tempo fa aveva scorporato il ramo idrico fondendosi con AMV Valenza, dando vita ad AM+ e i Comuni Riuniti le cui concessioni sono decadute, ndr) hanno fatto un protocollo e si avviano a richiedere all’Ato2 l’affidamento della gestione in house del servizio idrico”: ad affermarlo è Leonardo Gili, amministratoreunico della suddetta società consortile e ASM, l’unica società partecipata da privato (60% Iren) del Comune di Vercelli.

Il 31 dicembre scadranno infatti le concessioni ed entro i termini Ato2 dovrà decidere se andare a gara o affidare la gestione dell’acqua a un soggetto pubblico: “Cordar Biella, Cordar Valsesia, Sii e Am+ – spiega Gili – sono gestori interamente pubblici e recentemente hanno stipulato un protocollo interno attraverso il quale hanno deciso di costituire una società consortile per proporsi ad Ato2 come affidataria della gestione in house. Questo, secondo loro, al fine di evitare una gara che potrebbe essere anche internazionale con l’intervento di privati: credono che i rischi che correrebbe il territorio sarebbero diversi. Invece, al progetto non partecipa Asm perché è considerata al 60% privata e l’affidamento in house non sarebbe possibile. Questo socio, quindi, ha votato contro il percorso perché non avrebbe potuto farne parte”.


In sintesi il 31 dicembre scadranno infatti le concessioni e verrà meno la convenzione per la gestione unitaria grazie alla quale Acquedueo, partecipata dalle 7 società di cui si è detto, ha gestito il territorio attraverso i suoi gestori. Le società pubbliche hanno già siglato un protocollo per diventare società consortile. Asm, in virtù della sua componente privata ha espresso voto contrario all’aggregazione con i gestori pubblici.
“Stiamo lavorando per trovare soluzioni adeguate” conclude Gili.

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