gestione servizio idrico
24 Dicembre 2022 13:53
Riceviamo dal Comitato Acqua Pubblica Piemonte
Da Parigi a Berlino, dall’Europa agli Stati Uniti sono ormai migliaia le città e le Regioni che riportano in mano pubblica la proprietà e gestione dell’acqua. In Italia il 60% delle gestioni idriche è pubblico. Vercelli invece va controcorrente perché considera l’acqua una merce da vendere sul mercato.
Il 31 dicembre 2023 scadrà l’affidamento diretto a ASM della gestione dell’acqua, e non potrà esser rinnovato perché la maggioranza di ASM è di proprietà privata (60% IREN) e quindi soggetta alle regole della concorrenza e del mercato, per cui deve mettere a gara il servizio idrico e concederlo al migliore offerente. L’unica via d’uscita è lo scorporo del settore Acqua da ASM e il suo conferimento al Gestore unico pubblico, previsto dall’art. 147,2 b) della legge 152/2006 Codice dell’Ambiente, ma non ancora attuato dall’Autorità d’Ambito ATO2 Biellese Casalese Vercellese.Responsabilità ricadono sulla Presidenza e Direzione dell’ ATO2, che si destreggiano tra leggi e regolamenti. Si prende tempo, si rinvia, si coprono le carte, si arriva al punto di re- spingere la richiesta della Provincia di Biella (quote 10,9%) e dell’Unione dei Comuni delle Valli Biellesi (quote 10,5%) di convocare la Conferenza d’Ambito per avviare il procedimento di scelta del Gestore e di affidamento del Servizio Idrico Integrato entro i termini di legge: 30 giugno 2023. Con la lettera prot. 1047 del 7 giugno 2022 il Presidente di ATO2 Claudio Corradino risponde che non è necessario e che se vogliono sapere qualcosa consultino gli atti... Ai rappresentanti dei 172 Comuni dell’Autorità d’Ambito ATO2 Biellese Casalese Vercellese chiediamo:
*perché Il Comune di Vercelli, che detiene solo il 6,5% delle quote, riesce a far accettare la sua volontà ai rappresentanti di ben 172 Comuni membri dell’ATO2? Dai verbali delle riunioni emerge che pochi esprimono dubbi. Eppure essi sono tenuti “a relazionare periodicamente agli Enti rappresentati circa l’attività svolta nell’Autorità d’Ambito”. Essi devono dirci: *perché il Piano d’Ambito del 2006, il documento fondamentale per la gestione dell’acqua, fognature e depurazione che paghiamo completamente in bolletta, non è stato più aggiornato dal 2006, benché la legge prescriva la sua revisione ogni tre anni?
* a quali fini e con quali contenuti è stata finalmente avviata la sua revisione nello scorso luglio, al costo di ben 137.840 euro che pagheremo totalmente in bolletta?
* perché non è stato ancora attuato il compito affidato 20 anni fa a AcquedueO S.c.a.r.l. di unificare nel Gestore Unico d’Ambito i 7 (poi 6) gestori idrici esistenti , come previsto dalla legge?
* lo studio di fattibilità per l'interconnessione infrastrutturale- del costo di 61,740 (che pagheremo totalmente in bolletta) - è destinato a favorire il gestore pubblico o il gestore privato?
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