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La denuncia del Sappe

"Minacce e violenza nel carcere di Vercelli"

Altri due episodi all'interno della casa circondariale di Billiemme

Carcere

"Ancora un fatto violento all’interno delle carceri piemontesi, ancora alta tensione nella struttura detentiva di Vercelli": la denuncia parte dal Sindacato autonomo Polizia penitenziaria.

Mario Corvino, vicesegretario regionale per il Piemonte del Sappe, racconta quanto avvenuto sabato 17 dicembre nel carcere: “Si sono vissute ore di grande tensione per due fatti distinti che hanno visto coinvolti diversi detenuti. La prima è avvenuta quando un detenuto di origine campana, che aveva effettuato il video-colloquio con la convivente, pretendeva di avere il pacco che la stessa gli aveva spedito con il corriere ma che ancora non era arrivato a Vercelli. L’uomo forse pensava che i poliziotti non glielo volessero dare e ha iniziato a dare in escandescenza, prima minacciando i poliziotti e scagliandosi contro armadietti e carrello porta viveri, poi incitando gli altri detenuti a non entrare nelle celle. Cosa effettivamente avvenuta e che ha creato grande tensione, anche perché sul posto non era presente il comandante di reparto col quale i detenuti volevano parlare. Solo dopo ore di alta tensione e mediazione, grazie anche all'intervento degli agenti liberi dal servizio che sono intervenuti a supporto dei colleghi, la situazione si è normalizzata ma è stata una vicenda allarmante e incredibile per come è nata, senza alcun fondamento oggettivo”.

Altro episodio accaduto nel carcere di Vercelli è l’incendio della cella: “Un detenuto straniero ha messo a rischio la vita sua e degli altri dando fuoco al materasso della sua cella, dopo avere spaccato tutti gli arredi. La mattina, sottoposto a una visita, l’uomo pretendeva una terapia farmacologica diversa da quella indicata nella sua cartella clinica. Anche in questo caso, provvidenziale l’intervento degli uomini della Polizia penitenziaria, immediatamente intervenuti”.

Donato Capece, segretario generale del Sappe rivolge parole di “solidarietà e vicinanza al personale di Polizia penitenziaria di Vercelli che ancora una volta ha risolto in maniera professionale e impeccabile i due gravi episodi critici” e giudica la condotta dei detenuti che li hanno provocati “irresponsabile e gravissima”.

“Quel che è avvenuto nel carcere di Vercelli - conclude il segretario del Sindacato - conferma la costante tensione detentiva che continua a caratterizzare le nostre carceri. A causa della gravissima carenza di personale, di mezzi di protezione personale e di mancanza di provvedimenti nei confronti di tali soggetti da parte dell'amministrazione, la popolazione detenuta continua ad avere atteggiamenti di totale mancanza di rispetto nei confronti del personale: infatti i casi di minacce, sputi e aggressioni ormai sono all'ordine del giorno. Il personale vive in uno stato di abbandono e di assenza totale di tutela: si avverte un clima di malessere generale e di massima tensione. Ed è sempre e solo la Polizia penitenziaria, con le sue donne e i suoi uomini in prima linea 24 ore al giorno, a confrontarsi con questi disagi e con le conseguenze che questi producono. Come dimostra quel che è avvenuto a Vercelli”.

 

 

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