I dati
di Robertino Giardina
17 Dicembre 2022 09:58
Monsignor Marco Arnolfo, Sergio Durando, Simone Varisco, Paolo Lambruschi e Luca Sogno
“Costruire il futuro con i migranti e i rifugiati significa anche riconoscere e valorizzare quanto ciascuno di loro può apportare al processo di costruzione.” Sono le parole di Papa Francesco nel messaggio per la celebrazione della 108ª giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2022, per definire il tema di fondo del XXXI Rapporto Immigrazione 2022 Caritas Migrantes.
Il documento è stato illustrato nel seminario arcivescovile di Vercelli, da Simone Varisco curatore del rapporto per Migrantes, Paolo Lambruschi inviato di Avvenire ed esperto in immigrazione, Sergio Durando delegato per il Piemonte e la Valle d’Aosta nonché direttore ufficio Pastorale Migrantes di Torino e, in collegamento web, Pier Luigi Donis direttore Caritas di Torino e delegato regionale per il Piemonte e la Valle d’Aosta.
Ha moderato l’incontro Luca Sogno, direttore del Corriere Eusebiano, introducendo i relatori con un accento sul “valore del rapporto e sulle cifre indicate, che coffrono una realtà del fenomeno spesso divenuto oggetto di retorica e propaganda. Numeri che definiscono situazioni diverse da quello che sentiamo dalle varie narrazioni o da alcuni media. Il dato che viene subito in risalto è la cifra dei migranti a livello mondiale pari a 281 milioni, di cui 100 definiti ‘forzati’, cioè persone che si muovono al di fuori di motivazioni economiche o di realizzazione personale”.
Il contesto operativo della Chiesa e dei cristiani chiamati a “superare la logica degli schieramenti ideologici per promuovere i principi di accoglienza e fratellanza in coerenza con l’operato di Cristo” è stato tracciato dal diacono Paolo Solidani della Pastorale Migrantes di Vercelli.
La descrizione sintetica del documento è stata poi affidata a Simone Varisco che ha ricordato come la questione emigrazione “debba essere trattata al di fuori degli stereotipi dell’emergenza, della paura e del fatto che sia un fenomeno portatore di povertà. Altro mito da sfatare è che le migrazioni riguardino solo l’Europa come destinazione perché i flussi interessano tutti i continenti. La popolazione italiana è pari a 58.982122 con un decremento nell’ultimo anno di 725.000 cittadini; quella straniera ha toccato i 5.193.699 regolarmente residenti con un incremento di 70.000 stranieri: un flusso migratorio oramai stabile e strutturale. Le principali comunità presenti hanno origine in cinque paesi: Romania, Albania, Marocco, Cina ed Ucraina. Il contesto piemontese fa registrare un totale di 415.637 stranieri residenti con una flessione dello 0.4%. Nella provincia di Vercelli sono residenti 14.375 stranieri con un incremento del +3,6%. Dati alquanto negativi afferiscono al settore dell’istruzione: gli alunni che non hanno la cittadinanza italiana sono 78.256 e, purtroppo, quest’anno si rilevano 14.139 alunni in meno pari al -1,3%. Un dato positivo riguarda gli alunni ucraini accolti nelle 354 scuole piemontesi che a giugno 2022 sono stati 2420. Per quanto concerne le appartenenze alle religioni i dati dicono che il 53% professa varie confessioni cristiane, mentre il 29,5% quella mussulmana: è necessario quindi considerare la necessità di promuovere maggiormente il dialogo interreligioso”.
Il collegamento tra i dati esposti e gli obiettivi proposti dal Papa nel suo messaggio è stato sviluppato da Sergio Durando: “Dobbiamo riuscire a stare tutti sulla terra con una rinnovata visione della solidarietà e avendo presente le encicliche “Laudato sii” e “Fratelli tutti”. Caritas e Migrantes devono costruire dei ragionamenti nuovi sui dati emergenti e sul tema della costruzione del futuro con i migranti”.
L’importanza della comunicazione come strumento che costruisce realtà ed opinioni è stata marcata da Paolo Lambruschi che, criticamente, ha osservato come “l’informazione oggi passi dai social. Negli ultimi dieci anni la paura ha dominato lo scenario del mondo della comunicazione, ma in altri paesi questo non è accaduto”. Inoltre, per la comprensione del fenomeno migratorio a livello globale, è necessario “puntare di più sull’informazione che viene dal resto del mondo per capire quello che succede a Vercelli, perché il resto del mondo è già da noi da tempo, ma non ce ne siamo accorti”.
Pier Luigi Donis ha quindi indicato i rischi di implosione dell’economia, della socialità e della prospettiva di orizzonti migliori, come derivanti da “una politica che opera con provvedimenti tampone e ritardi infiniti; tutte questioni che vanno a scapito della giustizia sociale e dello sviluppo del nostro paese”. Le nostre comunità devono essere investite del “compito educativo di rilancio della solidarietà per essere generatrici di speranza partendo proprio dai poveri e dagli stranieri. L’augurio finale è che si possa costruire un futuro migliore per tutti noi, per l’Italia e l’Europa”.
In conclusione l'arcivesovo Marco Arnolfo ha ringraziato i relatori per gli interventi che “aiutano a capire come poter agire insieme per la nostra comunità: bisogna progettare in modo più ampio il futuro stimolati anche dai dati e dalle riflessioni che scaturiscono da questo rapporto”.
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