Cgil e Amnesty Vercelli
di Redazione La Sesia
26 Luglio 2022 13:39
Lo striscione esposto alla Camera del lavoro di Vercelli
Anche a Vercelli esposto lo striscione "Ho un orgoglio che non passa", per iniziativa del Gruppo Amnesty “Italia 93” con il supporto della Camera del Lavoro Territoriale Vercelli e Valsesia.
"Ogni giorno in decine di stati del mondo, Italia inclusa, molte persone subiscono violenze e discriminazioni per il solo fatto di appartenere alla comunità Lgbtqia+ - spiegano i promotori dell'iniziativa - Per questo e in solidarietà con le manifestazioni dell’Onda Pride che si sono svolte e si svolgeranno in Italia (ultimo il Pride di Aosta che si terrà il 24 settembre) Amnesty International – Vercelli e Cgil Vercelli-Valsesia hanno esposto sulla balconata della Camera del Lavoro di Via Stara un nuovo e coloratissimo striscione".
“Ho un orgoglio che #nonpassa” si legge sullo striscione. Due sono, ovviamente, i riferimenti: l’orgoglio dei Pride e il “non passa” della legge Zan che avrebbe dovuto tutelare le categorie deboli contro le discriminazioni. “Stiamo promuovendo la campagna #NONPASSA, che chiede azioni concrete per prevenire e contrastare le discriminazioni e le forme d’odio basate sull’appartenenza alla comunità Lgbtqia+ e al proprio genere o sulla propria disabilità” precisa Maria Giuliana Massa, responsabile del Gruppo Amnesty di Vercelli. Nell’ottobre del 2021 il Senato ha bocciato il ddl Zan, proposto dall’omonimo deputato per dare una risposta a questi bisogni.
“E stato un grave passo indietro per i diritti umani di tutte le persone” affermano Valter Bossoni e tutta la Segreteria della Cgil Vercelli - Valsesia. “Il fatto che una legge non passi non fa sparire il bisogno, la necessità, l’urgenza di cambiamento che quella norma avrebbe dovuto colmare: siamo in presenza quindi di un vuoto legislativo che non consente di combattere in modo adeguato gli atti discriminatori verso la comunità Lgbtqia+, oppure basati su misoginia e abilismo” prosegue l’esponente della Cgil.
“Ora, con il Parlamento fermo, i tempi ovviamente si allungano” conclude la rappresentante di Amnesty. “Ci auguriamo che questa iniziativa aiuti i vercellesi e i loro rappresentati politici a ricordare il problema. Speriamo che il nuovo Parlamento, quando si insedierà, possa trovare rapidamente il tempo per legiferare e chiudere decorosamente questa vicenda sulla quale abbiamo accumulato già un grande ritardo
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