La protesta
di Mattia Mortarotti
13 Aprile 2021 12:48
La protesta dei lavoratori alla manifestazione organizzata da Ascom
"Pretendiamo che ci venga dato il diritto di lavorare". Questo il grido, urlato e ripetuto all'infinito, dai partecipanti alla manifestazione "Il futuro non (si) chiude" organizzata da Ascom questa mattina, martedì 13 aprile, su viale Garibaldi. Una protesta che ha coinvolto tutte le categorie colpite dalle chiusure di questi mesi, anche quelle che, con il passaggio del Piemonte in zona arancione, hanno potuto riaprire la loro attività da ieri, lunedì 12 aprile. Ristoratori, baristi, estetisti, parrucchieri, titolari di negozi, agenzie viaggio, palestre, settore dello sport e dello spettacolo, giunti da tutta la provincia, tutti coesi e con lo stesso mantra: la voglia di poter tornare alla normalità in ambito lavorativo.
Le difficoltà del presente, ma soprattutto l'incertezza del futuro spaventano: "Non ne possiamo più di chiusure intermittenti - affermano tutti - Da mesi viviamo alla giornata senza sapere cosa possa succedere domani, vogliamo programmazione, ristori per le attività chiuse e sgravi fiscali. Altrimenti molti di noi non sapranno come andare avanti". Sul palco allestito da Ascom sono sfilati i rappresentati di tantissimi settori che hanno dato voce alle problematiche che ognuno di loro sta attraversando. È intervenuto anche il sindaco di Vercelli Andrea Corsaro che ha voluto far sentire la propria vicinanza ai lavoratori, promettendo di aiutarli e tutelarli in tutte le sedi opportune affinché non si replichino gli intoppi riscontrati finora.
Le accuse contro il Governo e le istituzioni sono state tante, ma tutto si è svolto in un clima di civiltà impeccabile, senza nessun tipo problema di ordine pubblico. Slogan, magliette, striscioni e bandiere tricolori sono stati esposti: è stata richiesta certezza sul futuro, una data, per chi è ancora chiuso, per poter ripartire. Questa è stata la terza manifestazione organizzata da Ascom per chiedere rispetto per i lavoratori, ma la prima che ha coinvolto così tante categorie. Si è respirata una voglia, da parte dei titolari delle attività e dei dipendenti, di tornare alla vita di prima, potendo riaprire con tutti gli accorgimenti del caso. Ed è anche traspirato un pensiero che la misura sia ormai colma: le chiusure portano malcontento, i ristori tardivi e insufficienti peggiorano le cose. Le partite Iva di Vercelli e della provincia, come in tutta Italia, vogliono soltanto ricominciare a vivere. Vogliono solamente tornare a lavorare.
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