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Sulla mia strada

«Dio è in noi. Non in pochi privilegiati, ma in ogni fratello che vive»

Monsignor Sergio Salvini commenta il vangelo di domenica 5 gennaio

Presepe

"Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi (Gv 1,1-5.9-14)".

Eccoci ancora immersi nel mistero del Natale.
Il Vangelo proposto dalla liturgia è una grande sinfonia. Il prologo di San Giovanni. La gloria di Dio risplende nella debolezza di un uomo.
Dio è in noi. Non in pochi privilegiati, ma in ogni fratello che vive. È in noi nonostante la nostra miseria, fisica e morale, per dirci: «Io ti amo come un figlio. Amo la tua solitudine, la tua ricerca inappagata, le tue debolezze, le tue lacrime, la tua disperazione.

Non c’è nulla nella vita che possa lasciare indifferente. Io ti amo. Voglio essere come l’istinto positivamente più bello e più profondo del tuo cammino».
«Il Verbo si è fatto carne». Gesù è la rivelazione di Dio, ma è una rivelazione che avviene nella «carne», cioè in una forma velata. In Gesù Dio ha manifestato la sua gloria, ma non bisogna dimenticare che quella gloria risplende nella fragilità e nella debolezza di un uomo che per amore finirà sulla croce.
Se il Verbo si è fatto carne per amore, per accoglierlo occorre una risposta amorosa, un’intelligenza amante. Per questo Gesù un giorno dirà: «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli».

È un dono, questo, dello Spirito da chiedere continuamente, come ci invita a fare l’apostolo Paolo nella seconda lettura, in un bellissimo passo della Lettera agl Efesini: «Il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi».

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