«L’illuminazione consiste nel capire qual è la gloria di Dio»

"Il Figlio dell'uomo è venuto per dare la propria vita in riscatto per molti (Mc 10, 42-45)".

Il brano del Vangelo è denso e articolato. Noi vediamo Gesù che predice per la terza volta il suo destino, la sua lotta, la sua morte e la sua resurrezione a Gerusalemme.
Poi continuando vediamo che i discepoli non hanno capito sostanzialmente nulla di quanto Gesù ha detto e parlano d’altro. Parlano del potere e della gloria.
Questi due brani messi insieme sono utili perché ci fanno capire molte cose: la prima cosa è qual è il potere del Signore. È molto diverso dal potere come lo pensano anche gli Apostoli; poiché è il potere di dare la vita, è il potere di amare. Questa è la sua gloria.

Seconda realtà è che normalmente noi chiediamo che il Signore faccia quello che noi vogliamo. Il problema invece è un altro: non sapete quello che chiedete. Sapere cosa chiedere. Che cosa dobbiamo chiedere? Il problema del Vangelo è proprio l’illuminazione. L’illuminato è colui che viene alla luce, che nasce, e che capisce la realtà.
L’illuminazione consiste nel capire qual è la gloria di Dio. E l’uomo ha bisogno di gloria, di riconoscimento.
O trova la vera gloria che è il vero peso, la consistenza, che è l’amore che Dio ha per lui, oppure è perso nella vanagloria, come i capi delle nazioni.
Questo brano serve a farci capire che noi siamo ciechi su una cosa importante. E quando uno è cieco cosa fa? È grande dono poter dire di essere cieco, è il principio dell’illuminazione, cioè può chiedere la vista, sa cosa chiedere. Perché d’ora in poi il problema sarà vedere, vedere chi è Gesù. Egli è Dio, ma insieme anche è l’uomo, il prototipo di uomo e la nostra guarigione è vedere chi è lui.
Possiamo rileggere il brano perché è molto ricco, ma lo abbiamo fatto in modo sintetico anche per dare spazio a una comunicazione personale maggiore.