Sulla mia strada
di Monsignor Sergio Salvini
20 Settembre 2024 15:11
"Il Figlio dell'uomo viene consegnato… Se uno vuole essere il primo, sia il servitore di tutti (Mc 9,30-37)".
Il Vangelo non usa mai compromessi, altrimenti si finisce con lo spirito del mondo, che punta al dominio degli altri; non sceglie la strada del servizio.
Le parole del Signore sono chiare, ma l'evangelista nota che “essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo”. Sono riluttanti ad ammettere ciò che Gesù sta dicendo loro. Quanto è diversa la logica di Dio, che conta sulla sofferenza come via per la gloria, dalla logica umana che rifiuta di accettare ciò che non è desiderato o che non soddisfa i propri gusti!
Mentre Gesù si dirigeva risolutamente verso la croce, nessuno di loro aveva compassione per le sofferenze che attendevano il Maestro ed era pronto a sostenerlo, ma piuttosto erano tutti impelagati tra loro, cercando egoisticamente il proprio vantaggio. Avrebbero giustamente meritato il rifiuto di Gesù, ma non fu così. Nonostante i loro evidenti limiti personali, Gesù non ritirò la sua fiducia da loro.
“Che cosa ci dice tutto questo? Benedetto XVI ci ricordava che la logica di Dio è sempre «altra» rispetto alla nostra, come rivelò Dio stesso per bocca del profeta Isaia: «I miei pensieri non sono i vostri pensieri/le vostre vie non sono le mie vie». Per questo seguire il Signore richiede sempre all’uomo una profonda conversione, un cambiamento nel modo di pensare e di vivere, richiede di aprire il cuore all’ascolto per lasciarsi illuminare e trasformare interiormente”.
Gesù è paziente con le mancanze di questi uomini e spiega loro la sua logica, la logica dell'amore che diventa servizio fino al dono totale di sé: “Se uno vuole essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servitore di tutti”.
Dio, che è veramente grande, non ha paura di abbassarsi e di farsi ultimo. Gesù si identifica con il bambino. Lui stesso si è fatto piccolo. Invece, noi che siamo piccoli pensiamo di essere grandi e aspiriamo a essere i primi perché siamo orgogliosi. Seguire Cristo è difficile, ma solo chi si fa piccolo come lui farà grandi cose.
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