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Sulla mia strada

«Dio si serve di ciò che è piccolo per iniziare l’opera di salvezza»

Monsignor Sergio Salvini commenta il vangelo di domenica 16 giugno

Chicco di senape

"È il più piccolo di tutti i semi, ma diventa più grande di tutte le piante dell'orto. (Mc 4,26-34)".

Tra il piccolo seme di grano e la spiga, tra il piccolo seme di senape e il grosso arbusto c’è un contrasto come c’è un contrasto tra il ramoscello e il magnifico cedro.
La piccolezza degli inizi contrasta con la grandezza della maturità. La crescita resta sempre un mistero in mano al Signore.

Nel paragonare la parabola del seme che cresce da solo è corretto intravedere tutta la missione di Gesù. L'incontro di questo seme con la terra avvia il dinamismo di fecondità. La maturazione viene seguita dalla mietitura, chiaro richiamo alla fine del mondo e al giudizio finale. Il paragone propende per una visione positiva e ottimistica della fine: il “chicco” è “pieno nella spiga”. Ciò indica la gioiosa benedizione divina ottenuta.
Dio si serve sempre di ciò che è piccolo per iniziare la sua opera di salvezza: prima sceglie un pastore (Abramo), poi un piccolo popolo (Israele), poi una giovane donna (Maria). Gesù continua lo stile di Dio: sceglie dodici persone “qualunque” e fonda la Chiesa.
Poi sceglie la Parola per salvare il mondo. Si tratta, però, di una logica operativa vincente. Dimenticarlo significa non capire il cristianesimo e nemmeno il Regno.

Gesù adopera il “modo figurato” per parlare alle folle. La “spiegazione” è per i suoi discepoli. In questo caso Gesù “libera”, “scioglie”, “interpreta” e “spiega” il Regno ai suoi. Il significato più profondo e semplice di questo dato, dice che la spiegazione data da Gesù ai suoi era, probabilmente, la sua intimità con loro.
Anche in questo brano evangelico ci è chiesta la Pazienza... una bella virtù che ci aiuta a crescere piano, piano, e che alla fine ci consentirà di cogliere frutti meravigliosi. Riusciremo a dare amore, a ricevere amore, ad accogliere i fratelli più piccoli, a dare conforto ai sofferenti, a consigliare, a incoraggiare, a portare pace, a portare gioia, a far sentire le persone a proprio agio quando parlano con noi.
Allora chiediamo a Dio di rafforzare la nostra fede, in modo da avere un cuore umile e ben disposto ad accogliere il seme; chiediamogli di venire in nostro aiuto quando pensiamo di essere piccoli, semplici, inadatti per qualsiasi compito e dunque di non valere nulla... perché, quando la Parola di Dio crescerà all'interno del nostro cuore, farà di noi una grande casa dove tanti troveranno riparo e conforto.

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