Sulla mia strada
di Monsignor Sergio Salvini
31 Ottobre 2023 15:24
Festeggiare tutti i Santi è guardare coloro che già posseggono l’eredità della gloria eterna. Quelli che hanno voluto vivere della loro grazia di figli adottivi, che hanno lasciato che la misericordia del Padre vivificasse ogni istante della loro vita, ogni fibra del loro cuore. I santi contemplano il volto di Dio e gioiscono appieno di questa visione.
Sono i fratelli maggiori che la Chiesa ci propone come modelli perché, peccatori come ognuno di noi, tutti hanno accettato di lasciarsi incontrare da Gesù, attraverso i loro desideri, le loro debolezze, le loro sofferenze, e anche le loro tristezze. Questa beatitudine che dà loro il condividere in questo momento la vita stessa della Santa Trinità è un frutto di sovrabbondanza che il sangue di Cristo ha loro acquistato. Nonostante le notti, attraverso le purificazioni costanti che l’amore esige per essere vero amore, e a volte al di là di ogni speranza umana, tutti hanno voluto lasciarsi bruciare dall’amore e scomparire affinché Gesù fosse progressivamente tutto in loro.
Chi è il Santo? Santo è chi lascia che il Signore riempia la sua vita fino a farla diventare dono per gli altri.
Le beatitudini sono il più forte annuncio del vangelo di Gesù, la sua "Magna Carta"! E sono letteralmente opposte a quelle che la mentalità mondana proclama con grande e svariata "batteria" di messaggi pubblicitari. Beati, significa "felici".
È Maria, la Regina di tutti i Santi, che li ha riportati al suo seguito affinchè imparassero a ricevere tutto come un dono gratuito del Figlio; è con lei che essi vivono attualmente, nascosti nel segreto del Padre.
La Chiesa fin dai primi tempi ha coltivato con grande pietà la memoria dei defunti e ha offerto per loro i suoi suffragi. Nei riti funebri la Chiesa celebra con fede il mistero pasquale, nella certezza che quanti sono diventati con il Battesimo membri del Cristo crocifisso e risorto, attraverso la morte, passano con lui alla vita senza fine.
La ricorrenza annuale dei fedeli defunti ravviva in noi, col pensiero della morte, anche il ricordo delle persone care che non sono più accanto a noi in modo visibile. L'impegno del Figlio Unigenito di Dio, Lucente Luce, Dio da Dio stesso, è quello di non perdere nessuno di quelli che il Padre gli ha consegnato. Di fatto, Egli è stato così fedele a questa volontà divina che ha accettato la morte pur di salvare noi uomini e strapparci dalla morte che è vivere nel peccato.
Gesù è entrato nella morte per accompagnarci fino alla nostra "corporal sorella morte" e metterci in grado di sperimentare, al di là della morte, la vittoria su di essa e su ogni male che è la risurrezione. È questa la grande sfida del cristiano: credere nel Cristo non solo crocifisso ma Risorto, costatare la morte ma contemplando la risurrezione dai morti.
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