Sulla mia strada
di Monsignor Sergio Salvini
29 Settembre 2023 15:53
"Pentitosi andò. I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio (Mt 20,28-32)".
ll vangelo ci presenta un "sì" delle parole che diventa un "no" di fatto, e dall'altra parte un "no" a parole che diventa un "sì" di fatto.
Quindi, ci vengono presentati nella realtà un "no" e un "sì". Che, in assonanza, richiamano due note: un "do" e un "si". Due parole che, come due note, raccolgono tutta la nostra vita.
Tra il 'no' e il 'sì' si giocano tutti gli atteggiamenti della nostra giornata.
Tra il 'do' e il 'si' si giocano le altre note naturali, e si combinano note, diesis, bemolle, tempi andanti e minuetti, larghi e adagi... formando infiniti concerti.
Ciascuno di noi è chiamato a fare un cammino: dal 'no' al 'sì' nella vita. Ciascuno di noi è chiamato ad essere nota, strumento, esecutore e maestro nel concerto della vita.
Per un buon concerto vitale e musicale occorre passione e amore. Altrimenti, vedremmo solo un 'no' e un 'sì', un 'do' e un 'si': semplicemente, non vedremmo tutto il resto che sgorga tra queste due note estreme. E non vedendo, da una parte perderemmo la musica della vita, dall'altro la vita della musica.
Limitandosi al 'no' e al 'sì', si è uomini del moralismo ma non dell'amore. Limitandoci al 'do' e al 'si', si è soltanto esecutori e non amanti della musicalità di essa. Tra il 'no' e il 'sì' c'è di mezzo tutta la vita. E tra il 'do' e il 'si' ci sono di mezzo tutte le possibilità musicali. Chi non accoglie questo richiamo sarà un praticante della verità, senza mai credere in essa; sarà un buon applicatore di note agli strumenti, ma senza amore alla vita musicata.
Anche noi possiamo aprire il cuore alla novità del Vangelo, e dunque lasciarci guarire dalla Parola di Gesù. Anche noi possiamo imparare i sentimenti di Gesù, possiamo cioè vivere come ha vissuto lui, sotto l'azione dello Spirito. E allora pure noi, alla fine, potremo essere esaltati come Gesù, raggiungendo quella pienezza della vita che desideriamo e cerchiamo. Soltanto ci è chiesto di non mascherare la nostra debolezza, pronti ogni giorno a ricominciare da capo, con pazienza e fiducia.
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