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Sulla mia strada

Dio Padre riempia della sua verità i nostri silenzi e di senso le parole

Monsignor Sergio Salvini commenta il vangelo di domenica 25 giugno

Luce e buio

"Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo (Mt 10,26-33)".

Appaiono certamente oscure queste parole di Gesù, ma, per quello che riusciamo a capire, parole anche dubbie. Davvero si deve svelare ogni segreto, e scoprire tutto ciò che è nascosto? Non è forse eccessiva una pretesa del genere?
Tale pretesa ci appare dubbia oggi, davanti ad una società che vuole tutelare in ogni modo la privacy, il riserbo, il "segreto" di ciascuno. Tutti – si dice – hanno diritto alle proprie convinzioni e alle proprie scelte; ma tutti – si dice ancora – hanno anche diritto a tenere per sé le proprie idee, senza doverle per forza sottoporre allo sguardo indiscreto degli altri.
In questo modo si cerca di distinguere chiaramente la vita pubblica dalla vita privata, il ruolo sociale dall'identità personale. E il motivo sembra soltanto uno: quello di difendere fino in fondo la dignità di ciascuno.

Le intenzioni di questa difesa sembrano buone e costruttive. E tuttavia c'è qualcosa che non convince in questo ragionamento della società. Appare un ragionamento contraddittorio davanti all'eccesso di spudoratezza che caratterizza l'odierno vivere civile. Mentre infatti si predica con insistenza il rispetto di ciascuno, accade che molti mettano tranquillamente nella pubblica piazza i propri sentimenti e le proprie passioni, spesso senza un minimo di rispetto e di decenza: giornali, televisioni, reti informatiche sono pieni di questa pubblicità spudorata. Anche la nostra vita personale funziona in questo modo.
Accade così che la nostra comunicazione quotidiana contraddica radicalmente le nostre teorie sul rispetto della coscienza altrui, sulla tutela del segreto di ciascuno. Il Vangelo di oggi vuole farci uscire da questa contraddizione.
C'è un tempo per tacere e un tempo per parlare; un tempo per mantenere i segreti e un tempo per svelarli. C'è il tempo dell'ascolto e il tempo dell'annuncio; il tempo in cui tendere l'orecchio e il tempo in cui aprire la bocca; il tempo in cui fare silenzio davanti ad una verità che non è nostra e il tempo in cui dare voce alla verità che abbiamo scoperto. Sono due tempi diversi, ma ambedue necessari alla vita dell'uomo.

Dio Padre riempia della sua verità i nostri silenzi e i nostri segreti e riempia di senso le nostre parole; e soltanto la sua verità potrà davvero liberarci dalle paure e dalla violenza di ogni giorno.

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