"Pasqua è la festa dei macigni rotolati via dal cuore e dall’anima"

"È risorto e vi precede in Galilea. (Mt 28,1-10)".

PASQUA!
Quel sabato che precedette la Pasqua fu un sabato diverso da tutti gli altri. Le donne di Galilea in segreto preparavano aromi, ma “era notte” oltre il buio. Anche la Madre attendeva in silenzio. Il sabato del silenzio di Dio. Ciò che fa credere è la croce, ma ciò in cui crediamo è la vittoria della croce, diceva Pascal. Questa è la scommessa della fede: Gesù è vivo, oggi. Pasqua è la festa dei macigni rotolati via dalla imboccatura del cuore e dell’anima.

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Noli me tangere: non mi toccare, dice Gesù a Maria. Si tocca per possedere, per stringere, come non ci fosse altro.
Non mi toccare, perché non è finito qui il duello: questo mattino, questo giardino è solo l'avvio. La festa del raccolto sarà solo per dopo, per molto dopo, quando Dio asciugherà ogni lacrima e non ci sarà più né morte, né lutto, né lamento, perché le cose di prima sono passate, e Cristo sarà tutto in tutti. 
La pietra è stata ribaltata, il Signore è vivo, non è più imbalsamato, non è tra i morti! 
La festa è iniziata, lo stupore si è diffuso, la corsa affannosa di Pietro e Giovanni è giunta fino a noi. 
È risorto, come aveva detto: la tomba è vuota! L'angelo seduto sulla pietra ci ammonisce: Perché cercate tra i morti uno che è vivo? 
Quanti cristiani che credono nel crocifisso non sanno andare oltre!
Quanti non sono capaci di superare la propria sofferenza per aprirsi alla gioia contagiosa della resurrezione!
Non c'è che un modo per superare il dolore. Non amarlo. Ne sanno qualcosa Cleopa e il suo amico, che tornano sconfitti da Gerusalemme a Emmaus, talmente chiusi nel loro dolore da non accorgersi che il dolore è scomparso, travolto dalla gioia pasquale di un Dio che cammina con loro.

È risorto, non stanchiamoci di dirlo: una tomba vuota è il pilastro del mondo nuovo! Cinquanta giorni, da oggi, ci permetteranno di compiere un cammino di luce, una riscoperta della bellezza di un Dio vivo.
Il Signore è risorto!