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Sulla mia strada

"Il ramoscello di olivo, segno dell'esperienza di fede di Gesù"

Monsignor Sergio Salvini commenta il Vangelo della Domenica delle Palme

Ramo d'ulivo

DOMENICA delle PALME e degli ULIVI

Gesù, fa l’ingresso in Gerusalemme, acclamato re da una folla entusiasta.
Il Signore entra nella Città Santa per affrontare la sua passione. Non lo fa a cavallo di un puledro bianco, non ha soldati al suo fianco che lo proteggono, nessuna autorità lo riceve. Il Signore cavalca un ridicolo ciuchino, nessuna macchina blindata. E’ finito per il Signore il tempo del nascondimento: tutto Israele dovrà sapere che il Messia di Dio è in mezzo a loro. Gesù, attraverso parole e gesti, si rivela al suo Popolo. La folla compie gesti e dice parole importanti: Benedetto Colui che viene nel nome del Signore. Dura poco quell’Osanna.

Non passeranno nemmeno 5 giorni e già avranno cambiato idea sotto il balcone di Pilato, e gridarono: Barabba, Barabba!
Sono in tanti coloro che si accontentano di seguire il Maestro solo in alcuni momenti. E facile seguirlo quando non costa nulla, anzi, quando si è al centro di un momento di successo. Ma questa non è la vera fede. Tale ingresso, è un annuncio della vittoria che Egli riporterà sulla morte.
Il ramoscello di olivo, che la Chiesa offre ai fedeli da portare nelle proprie case, non è un portafortuna, ma un segno-ricordo dell'esperienza di fede in Gesù, un richiamo a restargli fedeli.

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Domenica di Passione!
Davanti alla Passione del Signore sostiamo in ascolto e in contemplazione. E come Gesù nella preghiera trova la forza per superare la tentazione, rimanendo fedele al Padre accettando la Croce, così anche noi, in preghiera, viviamo sacramentalmente questa Pasqua.
L'agonia di Gesù continua nella storia della Chiesa, nella storia dell'umanità sofferente, nella storia di milioni di uomini provati nel corpo e nello spirito. Diceva Pascal: Gesù agonizza sino alla fine del mondo.

Le parole, sulle labbra del morente della croce, esprimono grande desolazione: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? L'isolamento di Gesù è totale, la sua solitudine è senza misura. Tutto è consumato!
Anche la morte! Le braccia di Gesù inchiodate sulla Croce, per sempre rimarranno aperte per accogliere tutti i disperati, tutti i perduti, gli assetati, i derelitti, i traditori, i fedeli e gli infedeli. Il suo cuore trafitto dalla lancia, non si chiuderà mai più, su nessuna miseria, angoscia, ribellione e oppressione. Tutto è consumato: i rinnegamenti, i tradimenti, gli scherni, le derisioni, l'ora delle tenebre e il calice amarissimo.
Gesù sul trono della croce, splendente e trionfante, ha le piaghe gloriose che brillano come diamanti e gli conferiscono una magnificenza che s'irradierà per tutta l'eternità. Gesù risorto continua a guidarci nel cammino della vita, affinché ognuno di noi possa raggiungere quel posto che Egli ci ha preparato.

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