Sulla mia strada
di Monsignor Sergio Salvini
10 Marzo 2023 15:43
"Sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna (Gv 4,5-42)".
L'acqua è il simbolo della grazia che Dio dona per il suo amore di vero Padre premuroso per i suoi figli. E' il richiamo al Battesimo nel quale Cristo ci ha fatti partecipi della sua salvezza. L'acqua è la cosa più desiderata nel deserto dal popolo ebraico, come nel mezzogiorno di Gesù e della donna di Samaria.
Quel giorno Gesù è andato a cercare una povera donna, una donna una straniera, una scomunicata; una donna fragile per la debolezza dei suoi affetti e per il suo comportamento. Gesù è stanco.
Gesù si fa povero, bisognoso, assetato: Donna, dammi da bere! Gesù ha scelto un'ora adatta a quella poveretta, un'ora in cui potesse parlare liberamente, non ha voluto neanche la soggezione degli apostoli, che ha mandato a cercare cibo. Comincia ad accostarsi a quella donna umiliandosi a chiederle da bere, valorizzandola per quel che può dare. Gesù non avvicina il peccatore dall'alto in basso, non lo attacca con parole che feriscono. Gesù insegna che il peccatore va trattato bene, va aiutato secondo il suo modo, il suo gusto, il suo bisogno.
Insegna che il peccatore va amato e uno quando ama diventa buono, delicato, paziente. Anche la samaritana potrà convertirsi perché Gesù ha faticato per lei, perché morirà per lei: una fatica espressione di amore, l'amore grande che dà la vita per la persona amata. Inizia un dialogo condotto con grande finezza e verità, con quell'amore che porta nel cuore il Figlio di Dio, venuto per salvare anche la persona più disprezzata e peccatrice.
La samaritana, giunta al pozzo per attingere acqua, si lascia condurre da Gesù sulla via della fede. Se tu conoscessi il dono di Dio… Chi beve dell'acqua che io gli darò non avrà più sete e questa diventerà sorgente d'acqua che zampilla per la vita eterna. Solo Dio può riempire la nostra sete. Solo Dio basta. La grazia di Dio è sempre per tutti e in abbondanza. E la grazia viene gratuitamente, la persona non se l'aspetta. La samaritana non si aspettava un momento così forte di conversione e di santità, quando Gesù le legge nel cuore, le fa prendere coscienza della sua situazione, le parla dei suoi problemi, e soprattutto quando le rivela la verità più grande e lei può aprire gli occhi, può cambiare la vita: Il Messia? Sono io che parlo con te!
Gesù rivela così la profondità del suo mistero: come il roveto ardente manifestò a Mosè la presenza e la cura di Dio per il suo popolo, così Gesù costituisce la rivelazione piena della paternità di Dio, la presenza della salvezza, il salvatore che si è fatto uomo per noi. La samaritana dopo questo incontro con Gesù si fa missionaria presso i suoi paesani: racconta la sua testimonianza, suscita interrogativi riguardo a "quest'uomo", crea in loro il desiderio di conoscerlo e di ascoltarlo.
Giungono così anch’essi alla fede perché una donna ha parlato di Gesù e loro ne sono rimasti attratti. La loro fede giunge a maturazione attraverso l'incontro personale e diretto con Gesù: noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo.
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