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Sulla mia strada

"La preghiera è umile quando si è mossi dalla fiducia nella misericordia"

Monsignor Sergio Salvini commenta il Vangelo di domenica 23 ottobre

Pregare

"Il pubblicano tornò a casa giustificato, a differenza del fariseo (Lc 18, 9-14)"

Cosa significa pregare con umiltà?

I Farisei pregavano molto, più volte al giorno. Pregavano nelle pubbliche piazze. Pregavano parlando di sé, della propria bravura, delle opere buone compiute, dei meriti acquisiti, ed anche disprezzando gli altri. Al punto da presentarsi a Dio con presunzione: “Dio, siccome io sono bravo, tu mi devi dare…”.
Il fariseo è pieno di sé, si sente forte, non ha bisogno di Dio e neppure degli altri, che ritiene cattivi. Il fariseo prega in piedi, elencando i suoi meriti. Lui non ha peccati, lui è fedele osservante della Legge, ha solo opere buone. Non ha bisogno del perdono di Dio. Al fariseo non interessa la misericordia di Dio: lui pensa di non averne bisogno. Lui è sicuro di sé, non cerca altre sicurezze.

I pubblicani erano persone che riscuotevano le tasse per conto del governo di Roma. Erano esigenti e spietati. Ritenuti da tutti pubblici peccatori, indegni di rivolgersi a Dio. E’ consapevole dei peccati che ha fatto, dei suoi comportamenti non conformi alla legge di Dio. Ne sente il peso e desidera liberarsene. Da solo non ce la fa, non ha i mezzi. Allora si rivolge a Dio: “O Dio, abbi pietà di me peccatore!”. Non sa dire altro.
Il pubblicano cerca la sicurezza in Dio e si affida unicamente alla sua misericordia. Egli sa che Dio è ricco di misericordia e pronto al perdono. Il pubblicano della parabola è convinto della propria incapacità di essere onesto e osservante della Legge. Lui sa di essere un debole, di aver bisogno di Dio.

Ecco il bisogno della preghiera; l’invocazione, la supplica a Dio.
È umile quando nasce da un cuore consapevole delle proprie infedeltà, disobbedienze verso il Signore, e nasce da un cuore pentito, come ha fatto Davide dopo il suo peccato: “Pietà di me, o Dio, nel tuo grande amore cancella il mio peccato”. L’umiltà chiede anzitutto di vivere questo senso di debolezza, di impotenza davanti al bene, al vangelo, alle tentazioni, affidandosi alla misericordia di Dio.

La preghiera è umile se c’è fiducia. Si chiede il Salmista: “Da dove mi verrà l’aiuto?”. Risposta: “Il mio aiuto viene dal Signore!”. La preghiera è umile quando si è mossi dalla fiducia nella potenza e misericordia. 
Egli è Padre, non farà mancare nulla di quanto necessario ai suoi figli!

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