Sulla mia strada
di Monsignor Sergio Salvini
19 Novembre 2021 15:24
Si legge nel Vangelo di Giovanni: "Tu lo dici: io sono re".
Cristo è Re di un regno, dove il più potente è colui che serve. Il Vangelo ci pone davanti a due poteri uno di fronte all'altro; Pilato e il potere inesorabile dell'impero; Gesù, un giovane uomo disarmato e prigioniero. Pilato, onnipotente in Gerusalemme, ha paura; ed è per paura che consegnerà Gesù alla morte, contro la sua stessa convinzione: non trovo in lui motivo di condanna.
Con Gesù invece arriva un'aria di libertà e di fierezza, lui non si è mai fatto comprare da nessuno, mai condizionare.
Chi dei due è più potente? Chi è più libero, chi è più uomo?
Per due volte Pilato domanda: sei tu il re dei Giudei? Tu sei re?
Cerca di capire chi ha davanti… il Galileo che non lascia indifferente nessuno in città, che il sinedrio odia con tutte le sue forze e che vuole eliminare. Possibile che sia un pericolo per Roma?
Gesù risponde con una domanda: è il tuo pensiero o il pensiero di altri? Come se gli dicesse: guardati dentro, Pilato. Sei un uomo libero o sei manipolato?
Così porta Pilato su di un'altra sfera: il mio regno non è di questo mondo. Ci sono due mondi, io sono dell'altro. E’ differente, è ad un'altra latitudine del cuore. Il tuo palazzo è circondato di soldati, il tuo potere ha un'anima di violenza e di guerra, perché i regni di quaggiù, si combattono.
Il mio mondo è quello dell'amore e del servizio che producono vita.
Per i regni di quaggiù, per il cuore di quaggiù, l'essenziale è vincere, nel mio Regno il più grande è colui che serve. La potenza di Gesù è di essere privo di potenza, nudo, povero.
La sua regalità è di essere il più umano, il più ricco in umanità, il volto alto dell'uomo, che è un amore diventato visibile.
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