Sulla mia strada
di Monsignor Sergio Salvini
4 Giugno 2021 15:38
Si legge nel Vangelo di Marco: "Lì preparate la cena per noi".
Prendete e mangiate, questo è il mio corpo…
Gesù per dire queste parole prese del pane sulla tavola, pronunciò la benedizione…
il ringraziamento a Dio, poi lo spezzò e lo diede ai discepoli. Qui è la novità!
Gesù non spezza nessuno, spezza se stesso; non chiede sacrifici, sacrifica se stesso; non versa la sua ira, ma versa “sui molti” il proprio sangue, santuario della vita”.
Il gesto dello “spezzare il pane” già nella tradizione profetica era condividere il pane con i poveri, i bisognosi e gli affamati. Tant’è che il primo nome dato all’Eucarestia dai cristiani delle origini è, frazione del pane.
Gesù dona tutta la sua persona ai discepoli che, mangiando quel “pane-corpo” diventano una sola cosa con lui e tra di loro. La sua Pasqua diviene la nostra Pasqua.
Qui è la nostra identità di credenti e di Chiesa; da questo deve partire il criterio di ogni nostra verifica.
Com’è la mia Eucarestia? Dove vuoi che prepariamo l’Eucarestia? Lui rispose: Andate in città.
Oggi anche a noi dice la stessa cosa. Andate in città. Il verbo che ci viene consegnato da coniugare nella nostra vita è il verbo andare. Siamo chiamati ad andare per le strade, fuori dal tempio… a “spezzare il pane” celebrato nella liturgia; andare incontro agli altri, uscendo da noi stessi, dal nostro egoismo e “versare il sangue”, dando la vita.
Eucarestia celebrata è vita condivisa!
Madre Teresa diceva: “senza Eucarestia, non potrei vivere un solo giorno.
E non potrei portare l’amore ai poveri”.
Questa festa del Corpus Domini ci aiuti a unire “cielo e terra”, Eucarestia e strada, altare e storia.
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