Sulla mia strada
di Monsignor Sergio Salvini
26 Febbraio 2021 15:25
Si legge nel Vangelo di Marco: "Questi è il Figlio mio, l’amato".
Siamo in viaggio per un cammino di essenzialità: 40 giorni per convertirci alla gioia pasquale, per lasciar crescere in noi la tenerezza del volto di Dio, per imparare o reimparare cosa ci è davvero necessario.
Digiuno, preghiera ed elemosina sono le tre strade da percorrere: “un cammino lungo come una Quaresima”.
Nella simpatica e luminosa coscienza cristiana del passato, questa frase sintetizza bene l’atteggiamento di insofferenza verso questo tempo liturgico che ci appare come un’imposizione di sacrifici e desueti fioretti per mortificare il corpo.
Al contrario, la Quaresima autentica non mortifica, ma vivifica, sapendo bene che la vita interiore è lotta radicale contro l’aspetto tenebroso della nostra coscienza e che non basta rinunciare ai dolci per convertire il cuore.
Ben più radicale è l’atteggiamento che Gesù oggi ci chiede: spalancare il cuore all’amore di Dio, salire sul Tabor.
La bellezza salverà il mondo, l’affermazione, contenuta in uno dei romanzi dello scrittore russo Fedor Dostojewski, ci introduce benissimo a questa inusuale seconda domenica di Quaresima. Vangelo poco "mortificato" e penitenziale quello che ogni anno la liturgia ci propone, quasi a soffocare sul nascere la solita consuetudine cattolica di essere tristi, specialmente quando si parla di Dio. Sbagliato: quando si parte nel deserto il cuore è allegro, perché alla fine saremo liberati dal faraone e dal suo esercito.
Quando si sale sulla montagna, malgrado la fatica, ciò che ci spinge a salire è la gioia nello spaziare con lo sguardo oltre le vette. Abbiamo urgente bisogno di bellezza, della bellezza di Dio che è verità, bene e bontà. Non è forse questa la fragilità della nostra fede contemporanea? Non è forse questa la ragione di tanta tiepidezza? Non abbiamo forse smarrito la bellezza nel raccontare la fede? Nel celebrare il Risorto?
Molti dicono: è noioso credere. Il Vangelo di oggi ci dice, al contrario, che credere può essere splendido. Varrebbe la pena di recuperare il senso dello stupore e della bellezza, l’ascolto dell’interiorità che ci porta in alto, a fissare lo sguardo su Cristo.
Copyright © 2020 La Sesia S.r.l. via Quintino Sella 30, 13100 Vercelli Reg. Imprese VC C.F. 00146700026 - P.IVA IT 00146700026 - R.E.A. VC44243 - C.S. euro 130.000,00 i.v.
Powered by Miles 33
Commenti
Condividi le tue opinioni su La Sesia