Lignano Sabbiadoro
di Fabio Pellizzari
11 Ottobre 2025 14:00
Diana Ferrante
Nono posto a livello nazionale per la vercellese Diana Ferrante che ha preso parte al Trofeo Coni nel tiro a segno a Lignano Sabbiadoro. La portacolori del Tiro a Segno nazionale sezione di Vercelli ha gareggiato nella pistola ad aria compressa da 10 metri ed ha ottenuto 268,8 punti, con una media intorno al 9, molto elevata.
Diana Ferrante è nata il 4 novembre 2011 e ha iniziato a tirare solo nel settembre 2024, ma ha subito ottenuto risultati di prestigio e si è guadagnata la convocazione nella rappresentativa piemontese per il Trofeo Coni nella categoria Allievi.
Diana Ferrante è nipote del grande Ugo, scudettato con la Fiorentina dove vinse anche la Coppa Italia, e con la Nazionale fu secondo a Messico 1970. Nonna Gianna Mantovani era una promessa dell’atletica leggera su 100 e 200 metri, fermata a 19 anni da un brutto infortunio. Il papà e lo zio di Diana, Cristiano e Massimiliano Ferrante, hanno giocato per anni a calcio.
Diana, come sei arrivata al tiro a segno?
L’ho visto alle Olimpiadi di Parigi, mi è piaciuto e ho voluto provare andando alla sezione di Vercelli, dove mi segue Davide Ranco e dove ho come punto di riferimento Carlotta Salafia, che fa carabina.
Quali sono stati i tuoi risultati e quali sono i prossimi impegni?
Ho esordito a Domodossola nel novembre 2024, due mesi dopo aver iniziato, e ho subito vinto. Ho ben figurato alle prove regionali e alla fine sono stata selezionata per il Trofeo Coni. Il 19 ottobre avrò le selezioni a Torino per il Trofeo delle Regioni in programma dal 7 al 9 novembre a Roma. Spero di farne parte. Entro fine anno ci saranno i campionati d’inverno.
L’esperienza al Trofeo Coni com’è stata?
Stupenda. Ero un po’ ansiosa per la gara, ma è andata bene, mi sono classificata nona nazionale e dopo un solo anno non posso che essere soddisfatta. Al Trofeo Coni eravamo in 4.600 ragazzi di varie discipline e c’erano anche atleti di Brasile, Australia, Argentina, Venezuela e altri Paesi. E’ stata una mini olimpiade con tanto di fiaccola olimpica alla cerimonia d’inaugurazione.
Cosa immagini per il tuo futuro sportivo ed extrasportivo?
Il primo obiettivo è qualificarmi per gli Italiani 2026, quest’anno li ho mancati per soli nove posti, ma ci sta, gareggiando solo da un anno. E poi, sognare non costa nulla, mi piacerebbe andare alle Olimpiadi, magari quelle del 2032 (a Brisbane, in Australia). Al di là dello sport, ora frequento il primo anno dell’alberghiero “Sergio Ronco” a Trino e credo che seguirò l’indirizzo di cucina.
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