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Cervia

Il trinese Negri porta a termine la sua prima sfida all'Ironman

"Ho realizzato un’idea che avevo in testa da tempo"

Alessandro Negri

Alessandro Negri

«Ho realizzato un’idea che mi era nata qualche tempo fa e sono felice di averla portata a termine». Il trinese Alessandro Negri, nato il 19 gennaio 2002, ha preso parte alla prova “full” dell’Ironman di Cervia. E’ giunto diciottesimo nella categoria M18-24 col tempo di 10 ore 49 minuti e 17 secondi, gareggiando con la Diamond.

Com’è nata questa idea?
Ce l’avevo in testa da quando seguivo sui social Giuseppe Bertuccio D’Angelo, che ora fa il reporter per sostenere le cause sociali, e che in quel periodo stava documentando il suo avvicinamento all’Ironman. Era il 2017 e si stava preparando per la gara di Barcellona, partendo da zero, non essere un praticante sportivo, e ci mise un anno di tempo. Mi affascinò, mi misi in testa quell’idea, ma all’epoca ero in Marina. La scorsa estate però, mentre stavo lavorando, è tornata a galla l’idea e ho voluto mettermi alla prova in una sfida personale, sia per mettermi in maggior forma che per una crescita personale. Ho deciso di crederci, mi sono documentato con una squadra di Torino, dove studiavo all’università, per capire quali passi fare per prepararmi a una gara di questo genere. Ho iniziato a settembre 2024 a prepararmi, a settembre 2025 ho gareggiato a Cervia. Prima ho fatto un triathlon sprint per mettermi alla prova.

Com’è stata la gara di Cervia?
Ho disputato la prova “full” dell’Ironman con 3,8 chilometri a nuoto, 180 in bici, 42,2 chilometri di corsa a piedi. E’ stata una gara faticosa, ma con l’allenamento sulle spalle l’ho sostenuta bene. E poi ci sono l’atmosfera, il tifo, l’adrenalina. Senti la fatica, me neanche troppo, la fatica maggiore l’hai fatta prima facendo tardi la sera per allenarti e coniugare tutte le altre cose, nel mio caso lo studio e la gestione della casa. Negli ultimi tempi precedenti la gara sono arrivato a 20 ore di allenamento settimanale. La gara è andata bene, ho chiuso con un buon tempo. Ho sofferto di più la corsa a piedi perché durante questo anno di preparazione ho subito tre infortuni e non ero troppo pronto dopo l’ultimo stop a venti giorni dalla prova. Ma l’adrenalina fa tanto e ce l’ho fatta. Mi trovo meglio nel nuoto, mi piace e ho fatto la prova col sorriso ed è stato il settore in cui sono andato meglio. Mi piace anche la bici.

La rifarai in futuro?
Nel breve devo dedicarmi allo studio, sono a Nizza in Francia dove studio ingegneria robotica e intelligenza artificiale. Mi concentro su questo, com’è giusto, ma l’Ironman mi appassiona e credo che proverò dei mezzi Ironman.

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