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367,59 km - 9.847 m di dislivello per sostenere la ricerca

Silvia Grua, una sfida di cuore e resilienza che l'ha portata "Oltre le nuvole!"

Testimonianza di come si possa sempre trovare un motivo per vivere, superando le difficoltà

C’è chi affronta la montagna come un traguardo sportivo e chi, come Silvia Grua, la vive come metafora di vita. La ciclista del Myg Cycling Team, ha trasformato la fatica in forza, il dolore in coraggio, l’esperienza personale della malattia in una missione: sostenere la ricerca e dare speranza.

A soli 34 anni ha incontrato la parola più dura: cancro. Poco dopo, anche quella che nessuno vorrebbe mai leggere nel proprio percorso di cura: recidiva. In quei momenti bui, Silvia ha trovato nello sport e nell’amore per la montagna non solo una via di resistenza, ma una ragione per continuare a lottare.

Il 4 settembre 2021 ha compiuto la sua prima grande impresa: raggiungere in bicicletta un dislivello positivo pari all’altezza dell’Everest, 8.848 metri, percorrendo più volte la stessa salita. Un gesto simbolico, che le ha permesso di raccogliere quasi 14.000 euro a favore della Fondazione Umberto Veronesi per la ricerca sui tumori femminili.

Sabato 13 settembre, Silvia ha firmato una nuova pagina di sport e vita andando: “Oltre le nuvole”. Una sfida affrontata con il cuore e con la determinazione che la contraddistingue. Nonostante i dolori, nonostante le crisi lungo il percorso, non si è fermata. Raggiungendo in 24 ore, in sella alla sua bici: 367,59 km e 9.847 m di dislivello; con lo scopo di  sostenere la ricerca sui tumori pediatrici al fianco della Fonndazione Veronesi (https://insieme.fondazioneveronesi.it/campaign/silvia-oltre-le-nuvole-una-sfida-per-i-bambini/). 

«Non ero sola – racconta – vedevo attorno a me tante persone che mi sostenevano. Ho capito che stavo facendo la cosa giusta e che il messaggio era più grande di me: andare oltre tutte le difficoltà della vita».

Ogni anno, in Italia, 1.400 bambini e 800 adolescenti si ammalano di tumore «Loro hanno diritto a un futuro. Loro sono il nostro futuro» aggiunge Silvia, alla quale la malattia ha tolto molto, perfino il sogno di diventare madre. Eppure, con la sua forza, ha saputo trasformare quel dolore in energia da donare agli altri. La sua storia, raccolta anche nel libro "I colori della salita" edito da Capovolte, è la testimonianza viva di come si possa sempre trovare un motivo per vivere, superando le difficoltà: un passo dopo l’altro, un colpo di pedale dopo l’altro.

Silvia Grua non è solo un’atleta: è esempio di resilienza, e un inno alla vita che commuove e ispira.

"Cerca di diventare non un uomo di successo ma piuttosto un uomo di valore" Albert Einstein

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