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Salto in alto

Stefano Sottile a caccia della finale ai Mondiali di Tokyo

Il portacolori vercellese sarà in gara in qualifica il 14 settembre

Stefano Sottile

Stefano Sottile

Caccia alla finale per Stefano Sottile, portacolori del territorio vercellese ai Mondiali di atletica leggera in programma a Tokyo. Sottile sarà in gara nel salto in alto in qualifica il 14 settembre, se otterrà il pass, sarà in finale il 16 settembre. Sottile, classe 1998, è reduce da un anno travagliato per problemi fisici.

Stefano, innanzitutto come sta?
Sto meglio rispetto al resto della stagione, anche a livello mentale. Ho disputato da poco una gara a Lucca e ho fatto bene a livello di approccio al salto, quindi tutto diventa più facile, perché pensi positivo. Non sono al 100 per cento della forma, convivo con fastidi muscolari, ma nulla di importante. La direzione è quella giusta.

Quando gareggerà?
Il 14 settembre ci sarà il turno di qualifica. Se tutto va bene, il 16 gareggerò in finale.

Come pensa di arrivare fisicamente alla gara di Tokyo?
A livello fisico avrò una crescita moderata, non all’eccelso, non varrò 2,35 metri come misura, ma so di poter fare 2,30/2,31, se lavoro bene. Quello che sto facendo in questi giorni. Ho bisogno della giusta attivazione nervosa, a livello mentale, perché non sono un saltatore di forza, ma di nervi, per semplificare. Per fare lo step fisico ho ancora qualche giorno di tempo prima della gara di Tokyo. Lavoro su velocità, rincorsa e salto, per abituarmi alla velocità da gara. Per noi saltatori in alto è una questione di abitudine. In queste settimane ho inserito una tecnica in più ogni cinque giorni.

E a livello mentale?
Il miglioramento l’avrò in funzione di cosa saprò fare in allenamento. Percepisco ancora un po’ di paura dopo il pesante infortunio alla schiena, ma ora devo cambiare e l’approccio mentale avuto a Lucca devo dire che è andato in questo senso. Il passo finale verrà fuori con la gara di qualifica del 14 settembre. Servirà la giusta stimolazione nervosa, specie per uno come me.

L’obiettivo quale può essere?
Andare in finale. Questo è l’obiettivo che mi pongo primariamente in vista dei Mondiali. Se ci riesco, poi lì mi gioco il tutto per tutto e posso fare qualcosa di importante. Anche alla luce di cosa si è visto finora in questa stagione, con risultati non di altissimo livello come misure. Quindi se vado in finale e riesco a trovare la giornata giusta, soprattutto a livello mentale e nervoso, posso togliermi delle belle soddisfazioni al Mondiale di Tokyo. Ci provo, sarebbe bello dopo questi mesi tribolati e vorrei tanto dedicare qualcosa di importante alla mia compagna Erica e a nostra figlia Emma.

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