Calcio
di Alex Tacchini
2 Novembre 2024 17:16
Foto di Stefano Zanello
Serie C Now 2024-25/Girone A: 13.a giornata di andata
Sabato 2 novembre 2024
Verona (Quartiere Borgo Venezia), stadio “Gavagnin-Nocini” - ore 15:00
VIRTUS VERONA-PRO VERCELLI 0-0
VIRTUS VERONA (3-4-2-1): Sibi; Daffara, Toffanin, Munaretti; Amadio (83’ Catena), Rispoli (62’ Pagliuca), Mehic, Metlika (87’ Gatti), Rigo; Zarpellon (62’ Caia), De Marchi (62’ Gomez). A disp.: Fortin, Alfonso, Contini, Manfrin, Filippi, Ronco, Calabrese, Cuel, Cielo, Odogwu. All.: Luigi Fresco.
FC PRO VERCELLI 1892 (3-4-2-1): PRO VERCELLI (3-4-2-1): Rizzo; Clemente, Marchetti, De Marino; Pino (63’ Comi), Iotti, Louati, Iezzi; Rutigliano (63’ Contaldo), Schenetti (71’ Sow); Bunino (63’ Carosso). A disp.: Passador, Lancellotti, Biagetti, Dell’Aquila, Emmanuello, Gheza, Cugnata, Sbraga, Vigiani, Coppola, Carosso, Serpe. All.: Paolo Cannavaro.
Arbitro: Silvia Gasperotti di Rovereto (Federico Mezzalira di Varese e Sebastian Petrov di Roma 1; IV: Marco Schmid di Rovereto).
Ammoniti Virtus: 33’ pt Zarpellon; 74’ Pagliuca.
Ammoniti Pro: 25’ pt Iezzi, 42’ pt De Marino.
Corner: 2-5.
NOTE - Pomeriggio con cielo terso e clima gradevole (20°). Terreno di gioco in erba naturale in buone condizioni. Virtus in rossoblù, Pro in all-white, terna in giallo nero. Spett.: 200 (20 i vercellesi). Rec.: 1’+3’.
Una delle prime considerazioni che emergono, entrando allo stadio “Gavagni-Nocini” di Verona è la presenza campeggiante di un bel display scenografico, che in un impianto sportivo, le cui misure potrebbero addirittura ospitare una gara di Champions, come il “Piola”, invece non c’è. L’assunto - solo apparentemente off-topic - consente di liofilizzare una sfida, quella tra Virtus e Pro, terminata a reti bianche. Score ineccepibile, frutto di una prestazione col cuore in mano da parte di ragazzi di Cannavaro. Attenti, mai domi, propositivi (talvolta anche eleganti), dal primo all’ultimo secondo. E se una strada verso la salvezza ci dovrà essere, ebbene, oggi è stata tracciata dalle parti dei Capuleti e dei Montecchi. La classifica, dunque, si muove ma per via Massaua continua a piangere. Si era detto di provare a non guardarla per un po’ e vogliamo mantenere la parola autoimposta (a noi stessi). Di sicuro, il computo delle (poche) occasioni da rete alla fine parlerà a favore degli ospiti che vengono dalle sponde del Sesia.
TATTICAMENTE, la Virtus del factotum Gigi Fresco (forte di una striscia di 5 risultati utili consecutivi) vede Sibi (non Alfonso) in porta; nel 3-4-2-1 ci sono Daffara, Toffanin e Munaretti in retroguardia; Mehic e Metlika play di mediana con Amadio e Rigo sulle ali; Zarpellon e Rispoli trequartisti ad imbeccare di De Marchi in avanti. Nel tentativo di evitare la 4.a sconfitta consecutiva (è già successo dalla 3.a alla 6.a di questa stagione) la Pro di Cannavaro inizialmente senza capitan Comi, autore di un recupero lampo (in panchina) dopo una dolorosa botta al costato rimediata giovedì in allenamento (6 gol sui 10 sin qui messi a segno dall’1 vercellese portano la sua firma) fermato da una infrazione ad una costola è ridisegnata così: Rizzo in porta, difesa a tre con Iezzi (o Clemente)-Marchetti-De Marino in difesa (ma ci si copre spesso e volentieri anche a 5); Pino (a sinistra) e Clemente (o Iezzi) sugli out di mediana, con Iotti (capitano di giornata) e Louati al centro; attacco a 3 con Rutigliano (sulla mancina), Schenetti (ad operare più sulla destra) e Bunino riferimento centrale.
LA GARA. Parte con piglio più deciso la squadra bianca, a gestire pallino ed intensità (soprattutto sull’out di destra), anche se nei primi 10 minuti non vengono create azioni degne di nota. Uno scellerato passaggio di Rizzo con de Marchi a due passi, fa scorrere il primo inchiostro di giornata, per fortuna senza esito. Corre il 13’ pt e poteva costare davvero caro. Sei minuti dopo (20’ pt) è ancora gara molto tattica e con nessuna delle due sfidanti che intende scoprirsi troppo. Insomma. Si gioca al piccolo trotto. Il giallo al 25’ pt comminato a Iezzi è una “botta di vita” di una prima mezz’ora da assoluta bassa pressione. La conferma che la Pro non lasci troppo giocare gli avversari è palpabile. 30’ pt: prima la Bianca chiede un rigore per tocco di mano in area su azione di Iotti. Il fatto è che un istante dopo la sfera capita sui piedi di Schenetti che non ci pensa un attimo ad inventare una bomba diretta all’angolino, che costringe Sibi a smanacciare ed evitare alla grande il gol. È la prima azione da gol della gara. Rizzo esce bene su Amadio al 31’ pt, poi neutralizza Rispoli (su errore in fase di costruzione dal basso) un minuto dopo. Al 35’ pt c’è il primo svarione difensivo dei Leoni, con Mehic che si divora un’azione stratosferica: a porta aperta, palla teoricamente vincente però toccata troppo blanda, con Rizzo che dopo un’uscita a vuoto riesce a riguadagnare attivamente la posizione centrale, riuscendo ad intercettare e annullare l’occasione da gol rossoblù. 38’ pt: Clemente guadagna un calcio di punizione e dalla tre quarti destra: sciaguratamente gettata al vento la sua trasformazione. Quando coach Cannavaro parla di “necessaria limatura anche dei piccoli dettagli” si riferisce sicuramente a questi ultimi due aspetti della prestazione dei suoi ragazzi. Il primo angolo del match viene battuto al 40’ pt dalla Virtus. L’occasione partorisce invece un bel contropiede eusebiano che porta al pareggio nel computo dei tiri dalla bandierina. Il colpo di testa di Louati è tecnicamente corretto, ma poco potente e centrale. Pregevole l’uscita di Sibi sul corner di Iotti al 45’ pt. Come era prevedibile, l’ultima sezione di prima frazione si è rivelata decisamente più combattuta rispetto alle sue fasi precedenti.
RIPRESA. Identico copione. Prima la Bianca balbetta con una gestione complicata di Bunino in area d’attacco (vanificando così una bella cavalcata di Schenetti sulla destra al 2’ st), poi Rutigliano spara inspiegabilmente alle stelle un calcio di punizione al 3’ st. Non è che sul versante opposto vi sia una qualità tipo Brazil 1970. Tutt’altro. Anzi. Le due compagini sembrano fare a gara su chi sia più impreciso, seppur generoso. Su ambo i lati, i vari tentativi offensivi si infrangono (per ora) sul muro delle difese bianca e rossoblù. Saggia è la referee a non eccedere nell’elargizione di cartellini gialli ai vari falli e falletti che si concretizzano puntualmente nell’affollamento della zona centrale. Appare chiaro che chiunque commetterà il primo errore rischierà di combinare la frittata. 54’: bello il break della Pro, con Rutigliano, Louati e Schenetti in area, si chiede il calcio di rigore, che non arriva. È, questo, uno dei rari casi in cui si sia riusciti a bucare la retroguardia scaligera. Intanto Clemente zoppica da un po’ di minuti, ma stringe i denti e andrà avanti. I tre cambi che mister Fresco immette nelle fiale dei suoi al 62’ disegnano un 11 più offensivo. Risponde Cannavaro con il triplice ingresso di Comi (che alla fine, contrariamente a quanto dichiarato alla vigilia, ce la fa a disputare gagliardamente gli ultimi 30’), Contaldo e Carosso per Bunino, Pino e Rutigliano. Il duello al 68’ tra Clemente e Juanito Gomez è di quelli da Calcio Anni ’70 (e il referee risolve tutto unicamente con un vigoroso provvedimento verbale da arbitro fuoriclasse, in stile Agnolin). 71’: Sow (il ragazzo a fine stagione potrebbe rivelarsi un ‘crak’ per via Massaua) rileva Schenetti (prova positiva per l’ex Foggia) che aveva dato tutto. È una Pro giovanissima e in Terza Serie e questo occorre rimarcalo come un mantra. Anzi. Non crediamo di proferire una bestemmia calcistica se affermiamo come emerga una certa eleganza e piacevolezza di tocchi a far preferire tecnicamente i giocatori piemontesi rispetto ai colleghi di casa. 77’: l’inzuccata perfetta (troppo perfetta, forte, ma centrale) di Marchetti su angolo di Iotti meritava ben più che gli applausi dei tifosi dei Leoni accorsi a Verona. È una chiara occasione da rete per gli eusebiani. La Pro insomma, c’è eccome. E pare pure divertirsi in questa porzione di gara. Come all’82’, quando solo Rigo riesce a spazzare via un pallone scabroso. Oppure quando - due minuti dopo, 84’ - Comi non riesce a trovare il movimento corretto per impensierire Sibi, così come con il cross di Clemente al 93’. Il pareggio è dunque più che nell’aria e quando il referee Silvia Gasperotti di Rovereto, probabilmente la migliore in campo, emette il triplice fischio, tutti sono concordi nel ritenere che sia il verdetto più corretto che ci potesse essere. I Leoni, generosissimi, hanno finalmente e meritatamente interrotto la striscia di gare senza punti. La risposta dei ragazzi c’è stata, sebbene non si segni una rete da 4 gare. Peccato solo per la mischiona finale (a gioco appena terminato, poi risolta in una bolla di sapone) tra i protagonisti di una gara sino a quel momento, davvero correttissima.
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