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LA PRO VERCELLI CADE ANCHE A TRENTO

I Leoni giocano ma vengono puniti dal (bel) gol firmato Di Carmine all’ultimo respiro del primo tempo: preoccupa la classifica

LA PRO VERCELLI CADE ANCHE A TRENTO

Foto di Stefano Zanello

Serie C Now 2024-25: 10.a giornata di andata

Domenica 19 ottobre 2024

Trento, stadio comunale “Briamasco”- ore 15:00

 TRENTO-PRO VERCELLI 1-0

AC TRENTO 1921 (4-3-3): Barlocco; Frosinini, Trainotti, Cappelletti, Bernardi (68’ Vitturini); Aucelli, Di Cosmo (74’ Vallarelli), Giannotti; Disanto (84’ Fini), Anastasia (84’ Villani); Di Carmine (74’ Petrovic). A disp.: Santer, Tommasi, Kassama, Ruffato, Puzic, Sangalli, Uez. . All.: Luca Tabbiani.

FC PRO VERCELLI 1892 (3-4-2-1): Rizzo; Clemente, Sbraga, De Marino; Vigiani (68’ Pino), Iotti, Louati (68’ Emmanuello), Carosso (38’ pt Iezzi); Rutigliano (68’ Schenetti), Bunino (84’ Coppola); Comi. A disp.: Passador, Lancellotti, Biagetti, Marchetti, Gheza, Cugnata, Contaldo, Casazza, Serpe. All.: Paolo Cannavaro.

Arbitro: Alessandro Silvestri di Roma 1 (Roberto Meraviglia di Pistoia e Giuseppe Fanara di Cosenza; IV: Marco Costa di Busto Arsizio).

MARCATORE: 46’ pt Di Carmine (T).

Ammonito Trento: 35’ pt Anastasia (simulazione); 43’ st Frosinini,

Ammoniti Pro: 28’ pt Carosso; 34’ st Clemente, 43’ st Iezzi.

Corner: 7-6.

NOTE - Giornata gradevole, ma con sole timido (20°). Terreno di gioco in sintetico nuovissimi e dunque in eccellenti condizioni. Spett.: 2.500 circa (24 i supporter vercellesi al seguito, con splendido bandierone). Trento in nero, Pro tutta in bianco, terna arbitrale in giallo nero. Rec.: 1’+6’.

I Trentini che non perdono dalla prima giornata, i bianchi che erano imbattuti da 3 turni. In palio, c’era il 10° ed ultimo posto playoff (oppure evitare di ‘appiccicarsi’ quasi ai playout), oppure salire sino al 7° in chiave casalinga. Il 25° incontro tra Trento e Pro Vercelli (13° sul terreno di giuoco gialloblù, dove le bianche casacche non vincono da 30 anni) alla fine ha arriso agli uomini di mister Tabbiani, bravi ad essere più fluidi nelle loro manovre e a capitalizzare la tenacia di un’azione imbastita sul calar del primo tempo. I Leoni di Cannavaro, però hanno dato tutto quello che avevano. TATTICAMENTE, privo di Barison, Peralta, Rada e Zanon (e con Sangalli al rientro, ma in panchina) il Trento di mister Luca Tabbiani schiera un 4-3-3 che vede Barlocco in porta; Frosinini, Trainotti, Cappelletti, Bernardi nel pacchetto arretrato; mediana con Aucelli, Di Cosmo, Giannotti; attacco con Anastasia, Di Carmine e Disanto. L’ex Petrovic (4 presenze e un gol in casacca bianca nei mesi drammatici interrotti dal covid di inizio 2020) parte in panchina (entrerà al 74’). Sul versante opposto, con Dell’Aquila non in distinta causa influenza (e Sow a scontare il terzo ed ultimo turno di squalifica), la Pro di coach Paul Cannavaro con si schiera con un 3-4-2-1 che vede Rizzo stabilmente tra i pali; Clemente, Sbraga, De Marino è il trio difensivo; Vigiani, Iotti, Louati, Carosso in mediana; Rutigliano, Bunino a far da cerniera tra attacco e metà campo, con capitan Comi punta centrale.

LA GARA. È la Pro a far fluire il primo inchiostro sul nostro personale tabellino al 4’ pt, quando sul traversone di Vigiani dalla destra c’è Comi reattivo sul secondo palo a cercar sponda per Bunino ma trovar invece le mani di Barlocco, che blocca in presa alta. Altra bella azione dei Leoni è al 7’ pt è quella che culmina col tiro di Bunino dal limite dell’area, con Barlocco - estremo di casa - blocca a terra. 9’ pt il colpo di testa di Di Carmine non impensierisce Rizzo, un po’ di più il diagonale di Di Cosmo, scoccato dal versante destro qualche secondo dopo. La bomba di Louati al 12’ pt meriterebbe miglior sorte. La spizzata di Cappelletti al 16’ pt è neutralizzata da Clemente in angolo. Augelli, il cross, con Rizzo che smanaccia alla grande e sventa il pericolo. Sul cross di Anastasia al 17’, il Trento invoca proditoriamente un rigore che non c’è. La gara è viva, si gioca per vincere, con continui ribaltamenti di fronte. 18’: Bianca in attacco, sferzata dalla destra di Vigiani, prolunga di testa Rutigliano poi Comi tutto solo sul secondo palo, scivola appena prima di colpire. A metà gara il ritmo sembra calare, con le due sfidanti in perfetta partita di rendimento prestazionale. Pericoloso il calcio di punizione di Bernardi al 29’ pt, poi al 31’ pt Giannotti-shoot dalla distanza, potente ma fuori fuoco. 35’ pt: Anastasia (scatenato sulla destra, nonché migliore in campo nel primo terzo di gara) è ammonito per simulazione di calcio di rigore. E sono due i tentativi di uccellare il referee, che però non abbocca. Da una decina di minuti la squadra di Cannavaro sembra trovare meno le giuste trame offensive. È davvero squadra ostica il Trento, con marcature precise, giocatori che si sganciano a cercar soluzioni ora in fotocopia, talvolta meno scontate, di sicuro sempre dinamiche. La Bianca torna a farsi viva al 41’ pt sugli sviluppi di un calcio d’angolo e col solito Comi a cercar (invano) fortuna. Stupendo lo schema su calcio piazzato del Trento al 44’ pt, che culmina con un rasoterra che fa la barba al palo. Quello che manca, ai Leoni, è piuttosto una continuità nelle azioni offensive. Davanti, però, ci sono pur sempre gli avversari. Quando già tutti pensavano a quale bustina di thè scegliere, ecco che il Trento passa in vantaggio proprio all’ultimo respiro della prima frazione (46’ pt) con una bella azione dalla mancina di Di Santo (traversone al bacio) che culmina col colpo di testa firmato Di Carmine (alla sesta marcatura stagionale) che batte un “pur proteso” Rizzo (1-0).

RIPRESA. Parte a testa bassa la Pro, con Comi che conquista un calcio di punizione al 2’ st ( su cui il refree tocca coi piedi ed interrompe il gioco, per poi farlo riprendere con ‘palla al salto’). 53’: la Pro non riesce a trovare il bandolo della matassa. Un esempio è l’errore in accenno di impostazione di De Marino, così il solito Anastasia si invola per Di Cosmo, azione poi sfumata. Il Trento ora cerca di assestare il colpo del ko, con la Bianca costretta a rintuzzare gli attacchi delle Aquile con le buone e le cattive. 56’: il diagonale quasi a botta sicura di Anastasia è sbagliato come mira, con la sfera che termina un metro e mezzo lontano dal palo destro della porta difesa da Rizzo. In panchina, Cannavaro medita ed escogita correttivi. 59’: la conclusione deviata di Aucelli su palla appoggiata da Disanto fa gridare al raddoppio. 62’: sugli sviluppi di un calcio di punizione, Iotti per la testa di Clemente, grosso il pericolo per la porta briamasca. Poi sugli sviluppi Bunino non riesce ad agganciare un’illuminazione di Sbragia (sfera in angolo per la Pro). 64’: bello il mini traversone di Louati per Comi in area: i Leoni, quando riescono ad attaccare sono eleganti e pericolosi. Occorrerebbe solamente aumentarne la frequenza. Lo score potrebbe tornare sui binari della parità al 66’ quando Rutigliano dalla destra entra in area, trova spazio e prova la conclusione, il pallone termina di pochissimo fuori. I vercellesi sono vivi e più che in partita. Triplo cambio, due minuti dopo, nelle fila piemontesi: entrano Schenetti, Emanuello e Pino per Vigiani, Louati e Rutigliano. Obiettivo dei ragazzi di Cannavaro, ora, è quello di aumentare il tasso sia di possesso, sia di pressione. Strappa-applausi la rovesciata (alta) di Comi al 76’. Gara che vive di ogni pallone, di ogni centimetro, di ogni goccia di sudore residuo. Leoni determinatissimi (assai meglio questa prestazione di quella offerta contro l’Union Clodiense in casa), fiutano che un pareggio sarebbe più che possibile. Non c’è però tempo da perdere. Anche perchè l’11 di mister Tabbiani appare un filo sulle gambe, laddove i Leoni più tonici. 80’: su errore di Clemente (appena ammonito) Petrovic impegna Rizzo, che devia in angolo (insidiosi gli esiti) alla grande. Il palo di Fini in contropiede all’89’ (ma su Clemente c’era fallo) è di quelli clamorosi. Le Bianche Casacche rispondono in attacco (ad esempio con Emmanuello al 91’, bel cross di Schenetti al 94’, un ultimo angolo al 96’), con sferzate sempre più disperate. È invece Frosinini ad andare alla gran botta al 93’, con Rizzo che neutralizza. I secondi però fluiscono. La stanchezza affiora inesorabile, come il triplice, definitivo fischio del direttore di gara. Che sancisce l’urrah del Trento, ma anche il 5° ko in 10 gare della Pro edizione 2024-25, sebbene al termine di un match giocato ampiamente in trasferta e alla pari. Perdere il 50% delle gare da inizio campionato (da complementare ai tre successi, due pareggi, 10 gol fatti e 14 subiti) non lascia intravedere nulla di sereno in via Massaua. Certo, il mantra da tenere costantemente presente – per evitare di imbatterci in quiproquo ingenerosi per chi si sbatte quotidianamente a tenere a galla il Veliero Bianco - è che la squadra sia giovane, al risparmio e dunque al sacrificio. La neofita gestione tecnico-tattica è poi tutto tranne che nociva, anzi la più razionale possibile (che per un allenatore non è mica poco). E dunque, forse, in sede di mercato di gennaio urgerebbero come il pane due soli colpi, ma di quelli pesanti (un po’ prestino per pensarci, nevvero?). Una cosa è certa: coi due punti maldestramente sfuggiti all’ultimo istante domenica scorsa, dalle parti del “Silvio Piola” saremmo stati francamente stati tutti più tranquilli.

Foto di Stefano Zanello

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