Calcio
di Alex Tacchini
24 Settembre 2024 23:13
Martedì 24 settembre 2024
Novara, stadio comunale “Silvio Piola”- ore 20:45
NOVARA FC-PRO VERCELLI 1-0
NOVARA FC (3-5-2): Minelli; Khailoti, Bertoncini, Riccardi; Donadio (78’ Ghiringhelli), Calcagni, Ranieri, Di Munno, Agyemang; Ganz (64’ Ongaro), Morosini (78’ Manseri). A disp.: Negri, Desjardins, Migliardi, Brkic, Jelenic, Attanasio, Adrian Cannavaro, Koblar, Camolese, Basso. All.: Giacomo Gattuso.
FC PRO VERCELLI 1892 (3-5-2): Rizzo; Clemente (84’ Biagetti), Marchetti, De Marino; Pino (58’ Carosso), Iotti, Louati (84’ Coppola), Emmanuello, Iezzi (84’ Sow); Schenetti (58’ Rutigliano), Comi. A disp.: Passador, Dell’Aquila, Gheza, Cugnata, Sbraga, Contaldo, Ronchi, Vigiani, Anton, Serpe. All.: Paolo Cannavaro.
Arbitro: Niccolò Turrini di Firenze (Giuseppe Cesarano di Castellammare di Stabia e Giuseppe Luca Lisi di Firenze; IV: Abdoulaye Diop di Treviglio).
MARCATORE: 59’ Bertoncini (N).
Ammoniti Novara: 3’ st Ranieri, 86’ Giringhelli, 95’ Calcagni.
Ammoniti Pro: 21’ pt Clemente,
Corner: 6-1.
NOTE - Serata con clima fresco (16°). Terreno in buone condizioni. Spett.: 3.096 (1.241 abbonati, 1.855 paganti, 200 circa da Vercelli). Novara con maglia azzurra e pantaloncini neri, Pro tutta in bianco (bastava invertire i pantaloncini e sarebbe stata cromaticamente tutta un’altra cosa); terna arbitrale in giallo nero. Minuto di silenzio e squadre col lutto al braccio in onore del ds azzurro Cristiano Argurio. Rec.: 2’+5’.
L’89° derby delle risaie (62 di campionato, 27 di Coppa), giocato nel ricordo del ds azzurro Cristiano Argurio, scomparso a 52 anni la scorsa settimana, se l’è aggiudicato il Novara, al termine di un match dai ritmi blandi, molto abbottonato, poco spettacolare, però tutto sommato meritato dagli uomini di Gattuso. La Pro ha francamente più che deluso: un’eccessiva, quanto incomprensibile timidezza, unita ad scarsa spregiudicatezza, al pari delle scarne idee in avanti, hanno caratterizzato una prestazione da dimenticare. Ci si attendeva francamente molto, ma molto di più da una squadra che doveva evitare la 4.a sconfitta consecutiva e che invece ora si ritrova già in piena emergenza dopo appena sei giornate.
TATTICAMENTE, mister Gattuso (la sua squadra era l’unica “Prof” a non aver segnato ancora un gol) schiera in porta Minelli e in difesa il trio composto da Riccardi, Bertoncini e Khalioti. Sugli esterni di mediana agiscono Agyemang e Donadio, mentre nel cuore nevralgico ci sono Di Munno, Ranieri (al debutto) e Calcagni. In attacco, ecco Ganz dal primo minuto insieme a Morosini. Adrian Cannavaro (figlio di Paolo) e Manseri partono dunque “from the bench”. La Pro risponde con Rizzo che torna a difendere i pali, con Clemente a destra, Marchetti centrale e De Marino braccetto di sinistra (Sbraga è in panca). La linea Pino, Iotti, Emmanuello, Louati e Iezzi compone la mediana, con Schenetti e Comi nel ruolo di attaccanti. Generosissimi, Pino e Iezzi, “a sentimento” vanno a formare una attentissima retroguardia a cinque, così come un attacco più denso.
LA GARA. Il primo tiro, blando, è di Morosini al 7’ pt. Si è partiti al piccolo trotto. Anzi, piccolissimo. Sino al quarto d’ora, infatti, non viene creato nessun pericolo. Azzurri comunque più manovrieri. Al 18’ pt i padroni di casa chiedono un tocco di braccio da parte di De Marino, il signor Niccolò Turrini di Firenze lascia proseguire. Vi è poi un bel duetto Ranieri-Morosini e il secondo angolo del Novara al 20’ pt. Pro abbottonatissima, quasi col piumino, che al 25’ pt non ha ancora partorito alcuna azione degna di questo nome. Al 27’ Clemente compie un retropassaggio scellerato, che solo un fulmineo intervento di Rizzo fa evitare un angolo che sarebbe stato davvero regalato. Ad un terzo di gara, le due sfidanti non hanno ancora praticamente accesso reciprocamente i motori. Il rasoterra di Morosino al 35’ pt è di quelli rallentati dalla moquette un po’ come quando la “ranzavamo” da bambini. Continua il gran rispetto tra le due compagini, qualcuno dagli spalti, la chiama paura. Letteralmente da paura invece è l’uscita folle di Rizzo sulla trequarti al 36’ pt, che esce a vuoto scivolando sul più bello, con palla che va a Ganz che - nessuno tra lui e la porta rimasta sguarnita - va al tiro, poi coperto da (San) De Marino, che in spaccata devia provvidenzialmente in angolo. È il primo sussulto del match. Una bella trama la Pro la creerebbe anche al 40’ pt, ma poi l’azione sfuma. Legittimando un maggior possesso palla, l’11 di Gattuso finisce il tempo in avanti, usufruendo di un calcio di punizione senza sbocchi al 46’ pt. La prima frazione, l’hanno vinta le due difese.
RIPRESA. Brivido sul tiro di Agyemang al 6’ st, perché De Marino devia di fronte a Rizzo, in quello che poteva essere una clamorosa autorete ed invece la sfera carambola in angolo per le casacche color del cielo. Pro che pare essere tornata in campo un po’ meno concentrata. E non è una bella sensazione. La colombella estemporanea di Clemente da metà campo al 55’ fa (forse) muovere il computo dei tiri dei bianchi verso la porta novarese, che sin qui totalizzava un imbarazzante “zero”. Ganz, ravvicinato, stuzzica Rizzo, compiendogli fallo sul piede al 57’. L’arbitro non estrae nessun giallo. Al 58’ c’è il primo doppio cambio: Rutigliano per Pino e Carosso per Iezzi. Proprio mentre i due stavano cercando il giusto piazzamento, ecco che al 59’ il Novara si porta in vantaggio, segnando il suo primo gol stagionale in campionato: lo firma Bertoncini sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto rapidamente dalla destra (Rizzo bravo a respingere il primo colpo di testa azzurro, ma non il susseguente tap-in a rete del n.5 azzurro: 1-0). Si profila, minacciosa, la quarta sconfitta consecutiva dei Leoni di Cannavaro (ma ci sarebbe ancora mezz’ora da giocare). Chiaro che ora la partita debba cambiare di inerzia (e forse si vedrà la Pro finalmente attaccare).Intanto, però, la Bianca rischia l’infilata su contropiede di Agyemang. C’è poi anche De Marino a terra, infortunato alla spalla. L’atteggiamento troppo timido dell’11 vercellese poteva strategicamente pagare (per un punto) sino a quando non si incassava un gol. Ora, però, “il re è impietosamente nudo”. 68’: conclusione dalla distanza di Emmanuello, Minelli ci mette i pugni e respinge. Incredibile e triste, ma vero: è questo il primo tiro vercellese. Alto il mancino di Louati al 73’. I Leoni non riescono a trovare quella necessaria fluidità di manovra per poter impensierire veramente l’avversario. 76’: la doppia conclusione di Calcagni su calcio di punizione non è di quelli memorabili. Il primo corner a favore degli ospiti viene battuto al 76’. Il dato si commenta da solo. Sulla semirovesciata di Louati la maglia bianca si allunga tirata chiaramente da Riccardi, ma nessuno se ne avvede (e questo, per noi, era rigore). Triplo cambio nelle fila della Pro all’83’: Biagetti, Sow e Coppola per Pro ora ancor più giovane (e col 4-5-1). Nei minuti rimanenti, la Pro non sa far altro che protestare per un calcio di rigore a tempo scaduto (che a nostro modo di vedere, non c’era). Tutto troppo poco. Sono dunque gli azzurri a vincere il loro 22° derby di campionato nella storia (21 quelli vercellesi, 19 i pareggi), rivitalizzati ancora una volta dai cuginastri d’oltre Sesia. Che ora devono farsi più di un bell’esame di coscienza. Il Lecco retrocesso dalla B, sabato prossimo, incombe.
Foto di Stefano Zanello
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