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La Pro si inchina al Padova

Non basta una gran prima mezz’ora dei Leoni che, una volta in vantaggio e in pieno controllo, rimettono improvvisamente in corsa la capolista con un’autorete, per poi subire altre due reti nella ripresa

La Pro si inchina al Padova

Serie C Now 2024-25: anticipo della 5ª giornata di andata

Venerdì 20 settembre 2024

Vercelli, stadio comunale “Silvio Piola”- ore 20:45

PRO VERCELLI-PADOVA 1-3

FC PRO VERCELLI 1892 (3-5-2): Passador; Clemente, Sbraga (65’ Marchetti), De Marino; Pino, Emmanuello (65’ Rutigliano), Louati (74’ Dell’Aquila), Carosso, Iotti; Schenetti (85’ Contaldo); Comi. A disp.: Rizzo, Biagetti, Marchcetti, Gheza, Cugnata, Vigiani, Casazza, Iezzi, Coppola, Sow, Serpe, Anton. All.: Paolo Cannavaro.

CALCIO PADOVA 1910 (3-4-3): Fortin; Belli, Delli Carri, Perrotta; Kirwan (11’ st Capelli), Crisetic (76’ Cretella), Fusi, Favale; Liguori (76’ Bianchi), Bortolussi, Varas (11’ st Valente). A disp.: Voltan, Bensi, Spagnoli, Crescenzi, Villa, Granata, Broh, Faedo. All.: Matteo Andreoletti.

MARCATORI: 10’ pt Iotti (PV), 36’ pt autorete di Sbraga (PD); 12’ st Favale (PD), 75’ Delli Carri (PD).

Arbitro: Andrea Zanotti di Rimini (Giuseppe Lipari di Brescia e Marco Colaianni di Bari; IV: Alessandro Pizzi di Bergamo).

Ammoniti Pro: 9’ st Sbraga, 73’ Rutigliano, 84’ Schenetti.

Corner: 1-3.

NOTE - Serata con clima gradevole (18°), ma con cielo inizialmente coperto a fine pomeriggio. Terreno in erba sintetica in ottime condizioni. Spett.: 961 (abbonati 657); incasso 6.850 euro. Pro in bianco e pantaloncini neri, Padova tutto in rosso, terna arbitrale in giallo e nero. Rec.: 0’+4’.

 

 

Due squadre assolutamente storiche, che si sfidavano in notturna in uno stadio a dir poco da leggenda. Da un lato, la nobilissima mamma del Calcio Italiano (la “nonna”, per chi non fosse in vena di annuire, è il Genoa) dalla maglia candida (e finalmente i pantaloncini neri) ad ospitare, ma che dopo una partenza incoraggiante, ha inciampato nelle ultime due prestazioni. Dall’altro, i patavini capolista - dalla divisa originale ugualmente bianca, ma con venature di rosso e dal pedigree stracolpo di uomini ed epopee (Rocco, Del Piero, Allegri, Albertini, Di Livio, Zenga, Galderisi, Amoruso, Perin, Benarrivo, Bonaventura, El Shaarawy, per citarne alcuni) - ultra-iper-strafavoriti per il salto finale in Cadetteria. Questo ed altro è stato Pro Vercelli-Padova, senza alcun dubbio il match di lusso dell’intero 5° turno dei 3 gironi di Serie C, che alla fine è stato appannaggio della squadra di Andreoletti che, partita malissimo, andata sotto e rimessa in gioco da un’autorete, ha poi letteralmente dominato la ripresa, confermando così la vetta (sempre in coabitazione col Renate corsaro a Verona). Per la Pro di Cannavaro, la sfida rappresenta paradossalmente un passo in avanti, come gioco, pericolosità, grinta e approccio al match al cospetto di una corazzata. Anche se tre sconfitte consecutive iniziano ad accendere qualche spia sul cruscotto di via Massaua. Una piccola considerazione: forse (ma è solo un’ipotesi) era meglio la giovin ed imbattuta difesa bianca, vista all’opera nelle prime gare.

TATTICAMENTE, nel 3-5-2 (e non 3-4-2-1) della Pro mister Paolo Cannavaro (privo di Bunino) schiera Passador (e non Rizzo) in porta; difesa con Clemente braccetto di destra, Sbrag e De Marino; Pino e Carosso sugli esterni, con Iotti, Emmanuello play e Louati al centro della mediana a 5. Attacco a 2, con Comi (ad un gol dallo score di Piola) e Schenetti. Se non è una rivoluzione tattica, questa, poco ci manca. Il Padova di coach Matteo Andreoletti risponde con il 3-4-3 che l’ha sin qui portato in vetta a punteggio pieno (insieme al Renate) del Girone A, privo degli infortunati Russini e Tumiatti e Russini. Fortin tra i pali col trio di retroguardia composto da Belli, Delli Carri e l’ex Perrotta; Kirwan, Crisetic, Fusi e Favale in mediana; attacco a tre con Liguori e l’ex Varas esterni, con Bortolussi punta pura.

LA GARA. La Pro parte benissimo, anzi, di più, confezionando due nitide azioni da gol nei primi 6 minuti. La prima al 2’ pt con Schenetti che riceve in area da Pino, conclusione di prima intenzione molto potente che però termina alta sopra la linea trasversale. La seconda all’8’ pt quando l'asse Pino-Schenetti partorisce nuovamente un destro dall'interno dell'area da parte dell’ex Foggia e Taranto, con il pallone che termina al lato della porta di Fortin. Tanta abbondanza leonina viene giustamente premiata al terzo, straordinario tentativo. Corre il 10’ pt, allorché Iotti, ben piazzato sul settore destro della fascia d’attacco, lascia scoccare un bolide pulitissimo che – a mezza altezza, leggermente liftato, ma potentissimo – si va a conficcare giusto nel sette alla sinistra della porta difesa dall’estremo ospite Fortin, che rimane di sasso. È 1-0 per la squadra di mister Cannavaro. Il Padova (per ora) appare la brutta copia di quella vista esprimersi nei precedenti 4 turni. Al 16’ pt è Comi, in solitaria caparbia e garibaldina, a vincere ogni rimpallo sino a presentarsi a tu per tu con Fortin, ma l’esito è troppo poco potente per fare gol. Bellissimo anche il dialogo Comi-Schenetti al 22’ pt. 27’ pt: Schenetti stavolta per Comi, tiro sporcato all’ultimo da un difensore patavino. Due minuti dopo è ancora il n. 32 della Pro ad andare alla conclusione forte ma centrale dalla distanza: controlla, in due tempi, Fortin. Prima mezz’ora con una sola squadra in campo: è quella fondata da Bozino e Bertinetti. Tanto che arriva anche a… segnare l’inopinato 1-1: galeotta è l’autorete innescata da un rinvio errato di Passador e palla che così perviene al Padova. Il doppio tocco scellerato è prima di Emmanuello, quindi di Sbraga (su cui carambola la sfera addosso) su cross dalla destra, del tutto innocuo, di Liguori (di destro, che non è il suo piede). È dunque incredibilmente 1-1 col “Piola” tra l’ammutolito-tramortito e l’incavolato. In sala stampa “Francesco Leale” (a proposito: a quando un po’ di illuminazione e cura in più di una stanzetta che in fondo è un biglietto da visita?), i simpatici (e professionali) colleghi dalla città del Santo, ringraziano. La squadra di casa accusa visibilmente il colpo. E allora il pallino ora passa psicologicamente al Padova. Al 45’ pt ci sarebbe il 2° angolo del match a favore del Padova, ma il referee non concede nessun secondo di recupero e quindi sul tabellino il computo degli angoli a fine frazione rimane di 0-1.

RIPRESA. Il Padova vuole proseguire nel cavalcare l’onda favorevole e lo fa con il colpo di testa di Kirwan, davvero fuori di poco al 4’ st. 10’ st: Fusi tenta un eurogol da lunga distanza, ma Passador si supera e mette in angolo. Gli ospiti passano in vantaggio al 12’ st con un gran colpo di testa in corsa di Favale che anticipa Pino su cross di Belli, imbeccato del neo entrato Capelli (1-2). Poco prima, Andreoletti aveva immesso Capelli e Valente per Kirwan e Varas. Occorre ammetterlo: dopo l’autogol subito, la Pro è sparita. 60’ e 62’: la Pro risponde prima con Sbraga con il destro prova addirittura la conclusione da calcio piazzato, palla alta sopra la traversa e quindi con Comi (colpo di testa centrale) ma Fortin è bravissimo a neutralizzare quasi sulla linea. Anche Cannavaro cambia: dal 65’ è Marchetti per Sbraga (serata sfortunata per lui) e Rutigliano per Emmanuello. 67’: Spagnoli stoppa e dal limite dell’area piccola si mangia l’1-3. 69’: la squadra vercellese è viva. Da calcio piazzato, la sfera, dopo un sponda, arriva a Schenetti che - in spaccata e da ottima posizione - non riesce ad inquadrare la porta. Mani nei capelli. Il primo angolo della Pro è al 70’. La gara è bella ed ora i Ragazzi sono tornati a giocarsela alla pari. Dal 74’ c’è Dall’Aquila per Louati: Cannavaro tenta il tutto per tutto. 75’: Fusi, in area, si fa deviare il turo in angolo. Poi è Delli Carri a segnare sugli sviluppi del tiro dalla bandierina di Valente al 75’ (1-3 e gara virtualmente chiusa). Nei minuti seguenti, gli ospiti potrebbero dilagare, i padroni di casa, accorciare. Ma non ci riusciranno. Ora, per Comi & compagni, è già tempo di pensare al derby. Sarebbe gradito, oltre alle risposte e alla rivalità in campo, portare a casa anche qualche punto.

 

 

 

 

 

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